Ecco quanto dichiarato dal Sds Beccari nel corso della conferenza stampa del Congresso di Stato di ieri.
”Il DISTRETTO ECONOMICO SPECIALE nasce da un’idea del signor Banuelos che si è riferito al Governo della Repubblica di San Marino, per il tramite della mia segreteria, per sondare la disponibilità o la fattibilità di un investimento che riguardasse appunto l’offerta di una serie di servizi integrati per quanto riguarda in modo particolare il tema delle residenze fiscali non domiciliate, che sono una forma di dimora ampiamente diffuso in tutta Europa e nel mondo.
Da li è nata l’idea del DES e cioè quella di creare un ecosistema che sia un accentratore di investimenti esteri sul nostro territorio in modo particolare in infrastrutture funzionali da una parte la ricezione, dall’altra l’offerta di servizi che possono essere complementari a quelli già presenti nel nostro territorio.
Perché questo progetto e da dove nasce? Perché parliamo da anni a San Marino di cercare di aumentare lo spettro dei servizi che rendiamo in termini non solo turistici ma di ricettività in generale come paese. Sappiamo qual è sempre stata la criticità, magari abbiamo bisogno di più alberghi di certe categorie, oltre certe categorie ma anche di categorie inferiori, che non aprono. Sono investimenti che vengono fatti che magari idealmente potrebbero essere fatti perché magari dall’altra parte non ci sono i servizi nel senso che non ci sono abbastanza servizi di intrattenimento e non ci sono abbastanza servizi per quanto riguarda la ristorazione. Per quanto riguarda il tema ad esempio dall’assistenza per persone che decidono di dimorare non per un giorno ma magari per un mese o due mesi a San Marino. E questi aspetti hanno sempre creato un loop; non apre il ristorante, non apre l’albergo, non apre il negozio perché uno vuole l’altro ma tutti insieme non aprono.
Il Distretto Economico Speciale diventa di fatto un contenitore nel quale investitori esteri possono favorire diciamo la realizzazione di queste infrastrutture e dall’altra parte attraverso la possibilità e quindi, accanto all’offerta turistica tradizionale di San Marino, aggiungere appunto quella possibilità di dimore di più di periodo breve che vanno idealmente da 60, 90, fino ad un massimo di 100-120 che possono creare un volano opportunità per valorizzare l’insieme dei servizi offerti da San Marino.
E’ un problema come ci siamo sempre detti di andare ad aggredire dei segmenti di mercato che oggi non riusciamo ad aggredire da questo punto di vista.
Da questa idea si è sviluppato un ragionamento all’interno del congresso di Stato che ha fondamentalmente pensato che questo tipo di progettualità dove noi intravediamo delle possibilità si possa sviluppare solo attraverso un progetto di legge, che ovviamente deve fare il suo corso legislativo che deve definire il perimetro regolamentare di questo tipo di attività e che deve necessariamente prevedere le modalità con le quali entrare in una collaborazione con soggetti, con investitori privati.
Il sig. Banuelos è ovviamente l’innesco di questo iniziativa perché ha avuto questa idea ed ha proposto a San Marino questo tipo di attività che stiamo valutando ma noi crediamo, fin dall’inizio, abbiamo sempre pensato che in ogni caso che questo progetto se verrà messo a terra e quindi avrà una sua realizzazione dovrà essere comunque un progetto che prevede un’apertura a più potenziali investitori e la collaborazione verrà svolta con chi farà la migliore offerta.
Ci sarà una sorta di gara di aggiudicazione per poter operare come investitori all’interno del Distretto Economico Speciale e quindi il Sig. Banuelos si troverà in perfetta concorrenza con eventuali altri investitori.
Questo è un progetto molto importante che ha una sua complessità. Purtroppo sono stare anticipate notizie che riguarda questo progetto che si basano, fondamentalmente, ancora su di un working progress, quindi non tutti i contorni di quello che può essere, di quello che il governo è disposto a considerare sono stati definiti. Quindi oggi, di fatto, stiamo ancora a parlare di un progetto che sta prendendo forma e che avremo avuto piacere di presentare in altro modo ma purtroppo in politica spesso è così.
Il sig. Banuelos ci crede molto in questo progetto e quindi al di là delle idee si è recato a San Marino più volte e sta cercando di capire effettivamente quali sono le sue potenzialità a San Marino. Questo è quello che di fatto vede la sua presenza a San Marino, questa fase esplorativa ma in ogni caso è una sua iniziativa che verrà messa, se il progetto prenderà piede, in concorrenza con eventuali altre offerte.
Ci tengo a precisare che questo tipo di attività, che io ho cercato di sintetizzare al massimo, è un progetto che non prevede qualcosa che già esiste a San Marino, quindi qualcosa che vada a sostituire o entrare in concorrenza con attività già presenti.
Si tratta di concentrare investimenti che altrimenti ad oggi a San Marino non si sono verificati.
Da decenni si parla dell’apertura di alberghi, di attività o di servizi in grado anche di aumentare l’interesse dello stare a San Marino sia quello turistico che quello di più lunga durata ma che non hanno mai preso piede. Ma non è sostituibile dall’iniziativa imprenditoriale di qualunque genere che può manifestarsi a San Marino. Ed è soprattutto è un’attività che deve portare mutui benefici alla collettività, quindi l’idea è quella di creare un volano per la realizzazione di interventi che possano trainare tutte le attività esistenti.
E’ chiaro che se oggi noi abbiamo due milioni di turisti, che sono perlopiù di tipo escursionistico e domani accanto a questi abbiamo 1.000-2.000-3.000 persone che hanno uno standard diverso ma che seguono un tipo interesse diverso su San Marino, una permanenza di più lunga durata una fruizione di servizi privati di un certo tipo, è chiaro che si effettua un effetto di completamento ed ovviamente una ricaduta su tutto il settore economico perchè evidentemente queste persone stanno qui e andranno un po’ dappertutto e faranno un pò tutto.
Questo è il senso; le residenze fiscali non domiciliate sono una formula di dimora che non da diritti di residenza che non da diritti politici, di assistenza e di accesso ai servizi, quindi completamente di diritto privato che di fatto è un buco che c’è nella nostra normativa sulle residenze ed i permessi di soggiorno. Perchè noi andiamo dal permesso di soggiorno turistico sino al permesso di soggiorno annuale fino a tutti i tipi di residenza che conosciamo ma ad esempio non abbiamo un format che riguarda una permanenza di tre/quattro mesi che non sia il permesso turistico o quelli per convivenza, quindi fondamentalmente questo è il progetto. E’ in corso una discussione all’interno del governo e della maggioranza su questo tema che è partito con delle idee che stanno prendendo forma e che ancora sono in corso di sviluppo ed hanno avuto i primi confronti nel corso dell’estate che andranno avanti. La nostra intenzione è ovviamente coinvolgere anche l’opposizione in questo tipo di dibattito. Non ho dubbi nel pensare che questo tipo di progettualità possa in qualche modo ricevere un consenso trasversale perchè in realtà stiamo parlando di interventi e di progetti che sono stati discussi nel corso di numerose legislature e quindi penso che questo sia quello che al momento è possibile dire su questo tipo di attività.”