San Marino. Distrutto il presepe di Massimo Agostini: mai successo in oltre trent’anni

Per oltre trent’anni non era mai accaduto.

Quest’anno sì.

Il presepe realizzato da Massimo Agostini, allestito come ogni Natale all’ingresso del centro storico di San Marino, è stato vandalizzato: statue rovesciate, scene distrutte, composizione compromessa. Un gesto deliberato, senza alcun furto, che ha colpito un simbolo noto e riconosciuto dalla comunità.

Massimo Agostini realizza il presepe da decenni, come gesto gratuito e costante per la cittadinanza. Un lavoro artigianale, curato, mai rivendicativo, che negli anni è diventato parte integrante del Natale sammarinese.

Il suo presepe è stato più volte raccontato e valorizzato anche da San Marino RTV, che negli anni gli ha dedicato servizi e articoli, riconoscendone il valore culturale e comunitario. In alcune occasioni l’allestimento è stato visitato anche dalle più alte cariche istituzionali.

Proprio per questo l’episodio assume un peso specifico maggiore.

In decenni di allestimenti, mai si erano registrati atti simili. Nessuna contestazione, nessun danneggiamento, nessun segnale di ostilità. La rottura è netta e inedita.

Dalle immagini diffuse emerge chiaramente che non si tratta di una bravata: le statuine sono state intenzionalmente buttate a terra, la scena scomposta. L’assenza di furti rafforza la natura simbolica del gesto.

La reazione della cittadinanza è stata immediata. Nei commenti e nei messaggi di solidarietà prevalgono sdegno e amarezza, ma anche stupore: molti sottolineano come il presepe di Agostini sia sempre stato percepito come un patrimonio condiviso, non come un elemento divisivo.

L’episodio apre inevitabilmente una riflessione più ampia. Quando un gesto che per anni ha unito la comunità diventa improvvisamente bersaglio, il fatto non può essere archiviato come casuale. È un segnale nuovo, che rompe una consuetudine lunga oltre trent’anni.

Resta ora da chiarire la responsabilità dell’atto.

Ma una cosa è certa: non si tratta di un episodio qualsiasi. È la prima volta che accade. Ed è proprio in questo momento che lo rende rilevante.