Ci risiamo. Ogni qual volta un investitore decide di salire sul Titano per aprire un’impresa che oltre che portar benefici all’economia del paese darebbe lavoro a tanti giovani sammarinesi, ecco che rispuntano come le lumache dopo una pioggia, i così detti leoni da tastiera che non perdono mai occasione per far sentire il loro grido di dissenso, spesso senza neppure sapere per cosa dissentono, mettendo in dubbio la buona fede dell’imprenditore e la serietà dell’iniziativa. Questo il retaggio di una mentalità creatasi nei cittadini con governi precedenti quando effettivamente molti avventurieri passavano il confine per trarne dei benefici personali per ripassarlo una volta raggiunto lo scopo. Per evitare questo le amministrazioni successive che si sono alternate, hanno varato leggi per favorire investimenti in Repubblica cercando di invogliare imprenditori seri ed onesti a portare loro capitali che potessero oltre che dar ossigeno alla nostra economia anche riqualificare zone degradate da anni in abbandono e di incuria. Ma oggi per propaganda si fà di tutta l’erba un fascio! Queste nuove norme, a parte piccole eccezioni, sembrano dimostrarsi inefficaci, a causa della mentalità di una certa opinione pubblica, che ne ostacola l’utilizzo per scopi di convenienza politica, senza valutare le opportunità economiche che potrebbe avere la Repubblica e il suo mondo del lavoro. Le motivazioni di questa contrarietà, che a dire il vero manifesta sempre la parte opposta a chi governa, con il supporto di una informazione amica sono da sempre le solite. Un costante ripetersi anche sui social, ulteriore cassa di risonanza di affermazioni come: “Vengono a San Marino per fare i loro affari poi se ne vanno” oppure “Non va svenduta la sovranità e l’indipendenza della Repubblica” e ancora “Nessuno da niente per niente” e via di questo passo. Affermazioni decisamente disarmanti per coloro fossero interessati a salire sul Titano che creano tanti dubbi e perplessità tanto da indurli spesso a dei ripensamenti. Così potremmo trovarci ancora con la zona del Nido del Falco nello stato pietoso in cui si trova da decenni, come potremmo ritrovarci ancora nelle condizioni di degrado in cui si trova lo Stand della Murata qualora continuino le lamentele ed i pianti della quale sino ad oggi non si era mai interessato nessuno, non ricordando come certi politici di allora pretesero la chiusura definitiva di quella che era una delle attività più fiorenti della repubblica in particolar modo per la zona della Murata . Per ultimo questa politica del no a tutto e per tutto si sta opponendo, mettendo in campo tutti i suoi mezzi a disposizione, ad un cospicuo investimento, per il quale si è acceso un grosso dibattito anche trasversale, fra favorevoli e contrari, adducendo quest’ultimi motivazioni di sovranità di patriottismo che condizionano non poco l’opinione pubblica. Quella sovranità e qual patriottismo che viene tirato in ballo solo quando fa comodo. Anche in questo caso potrebbe esserci un dietro front che farebbe perdere a San Marino l’opportunità di una svolta per la riqualificazione completa del suo Centro Storico che nessun governo, né di ieri né di oggi è stato capace di programmare. Opportunità che visto il bilancio dello Stato e il debito pubblico cui come cittadini saremo chiamati a sanare, lasciarsi sfuggire questa importante sarebbe autolesionismo bello e buono e che coloro che sono lontani dagli intrallazzi della politica ma che antepongono l’interesse del proprio paese avanti tutto, non potrebbero mai comprendere e perdonare. Sarebbe come quel marito che si castra per far dispetto alla moglie!
Paolo Forcellini
(STRADONE 111-)