12° Congresso FULEA/FULSAC: “No al lavoro sottopagato e senza diritti”
Le aziende a basso valore aggiunto, come i call center, hanno provocato molti danni e illuso i lavoratori. La Federazione, con gli attuali 860 iscritti, è cresciuta notevolmente negli ultimi anni.—
La FULEA/FULSAC ha celebrato oggi il suo 12° Congresso presso la sala riunioni CSU. Il dibattito è stato aperto dalla relazione del Segretario uscente Alfredo Zonzini, che prima di affrontare le problematiche specifiche dei diversi settori di cui si occupa la Federazione, ha fatto riferimento alla situazione generale del paese.
“Nell’apprezzare l’azione di lotta al malaffare e alla tutela della legalità e della democrazia da parte della Magistratura – ha affermato – si auspica che nei tempi più brevi si giunga ad accertare tutte le responsabilità; nel frattempo chiediamo alla politica di esprimere fin da subito una classe dirigente di provata onestà e credibilità. Oggi, dobbiamo pretendere con forza che il segreto bancario venga abolito anche all’interno dei nostri confini, per permettere alle autorità competenti di verificare le situazioni più opportune.”
Sono passati quasi 12 mesi dalla uscita dalla black-list italiana, e nel frattempo non si è creato un nuovo posto di lavoro. “Non ci sono stati nuovi investimenti, se non l’arrivo di pseudo imprenditori (sponsorizzati anche da personaggi importanti e da politici con alte responsabilità) attirati dai possibili benefici previsti dalle norme sulle assunzioni di lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali.”
Su questi aspetti l’azione della Federazione è stata ferma e decisa nel contrastare il prosieguo di queste imprese, tra cui i call center, in quanto il loro valore aggiunto non era economicamente sostenibile. “Quello che ci rammarica – ha aggiunto Zonzini – è il fatto che si siano illusi lavoratori, offrendo loro possibili opportunità occupazionali, con il risultato che poi si siano dovute attivare le procedure per attivare istanza di fallimento, a seguito del non pagamento degli stipendi.”
Circa l’edilizia, “riteniamo indispensabile – ha detto Alfredo Zonzini – riqualificare il patrimonio immobiliare dello Stato, coinvolgendo gli istituti bancari affinché sostengano fattivamente i privati al fine di incentivare interventi di ristrutturazione del costruito; questo permetterebbe un positivo rilancio dell’edilizia privata, settore che sta pagando in termini occupazionali il prezzo più alto di questa crisi. ”
Oggi più che mai il sistema creditizio deve sostenere il sistema produttivo per mantenere occupazione e se possibile contribuire a creare nuovi posti di lavoro. “Non possiamo condividere invece un atteggiamento di chiusura dimostrato fin qui, dove in diverse realtà produttive si è arrivati a pretendere il taglio delle risorse umane, proprio per non sostenere i costi vivi, come quelli del personale dell’azienda.”
In più occasioni la Federazione ha sollecitato Anis e Osla a sedersi ad un tavolo per affrontare le difficoltà del settore edile. “Abbiamo perso quasi la metà della forza lavoro subordinato, hanno chiuso diverse attività, la galassia Bacciocchi ha travolto diverse situazioni, grandi imprese hanno ridotto il personale drasticamente, in altre sono state attivate le procedure di fallimento).
“Il rammarico più grosso – ha puntualizzato Zonzini – è quello di non essere riusciti in questo mandato a portare a casa il rinnovo di diversi contratti nazionali di lavoro: edilizia privata, servizi, banche, Banca centrale, edilizia pubblica e allegato Camst, oltre ad alcuni contratti cosiddetti di piccole attività. Inoltre devo aggiungere che a fine anno scadono i contratti del commercio e commercio turistico, alberghi, ristoranti e bar e mense.”
“Sul contratto servizi siamo alle battute finali; tuttavia siamo di fronte a una proposta che, se rimane così, non la possiamo accettare. Ci viene chiesta una cosa molto grave: quella di definire una apposita tabella retributiva per il settore delle pulizie del facchinaggio e della logistica, applicando uno sdoppiamento dei livelli retributivi: in pratica, si tratterebbe di applicare un taglio della retribuzione di circa 150.00 euro lordi mensili per la prima categoria. Si tratta appunto di proposte inaccettabili; non dobbiamo dimenticarci che nel passato recente abbiamo contrastato fortemente l’insediamento di alcune attività con basso valore aggiunto. ”
Sul versante banche la situazione è sempre difficile. “Al di là di quanto è avvenuto nel settore, vedi chiusure, fusioni, incorporazioni, non è stato possibile intrattenere rapporti per definire un confronto sul rinnovo del contratto. Discorso un poco diverso è da farsi per Banca Centrale; si sono tenuti diversi incontri con la Direzione, si sono affrontate problematiche di diversa natura, es. l’emanazione di un codice etico, così come previsto dalla statuto, e la nuova regolamentazione della reperibilità per il servizio di sicurezza.”
Circa l’AASLP, le questioni aperte sono diverse. “Riscontriamo grossi problemi – ha ricordato Zonzini – dalla gestione del personale all’organizzazione del lavoro, al rinnovo del contratto. Durante l’assemblea dei lavoratori sono emerse diverse riflessioni; la principale riguarda il ruolo che questa Azienda deve avere nella nostra realtà economica. Gli occupati sono in continua diminuzione, e anche le squadre operative sono calate sia nei numeri che nei componenti; a maggiori disponibilità non vengono corrisposte altrettante risorse. L’impegno è quello di chiedere l’avvio del confronto con i responsabili politici a cui fa riferimento l’AASLP.”
La Federazione in questi anni, nonostante la crisi e la perdita di molti posti di lavoro, è aumenta notevolmente in termini di adesioni. Ad oggi la FULEA/FULSAC ha 860 iscritti: la FULEA nel ha 249 iscritti, mentre la FULSAC ne conta 604. È un grande risultato; l’11° Congresso aveva riconosciuto l’esigenza di potenziare la struttura organizzativa della Federazione, e così è avvenuto.
Alla relazione introduttiva ha fatto seguito il dibattito dei delegati, che ha toccato molteplici temi, tra cui, per citarne solo alcuni, la lotta al lavoro nero, la necessità per il sindacato di un forte impegno per coinvolgere maggiormente le giovani generazioni alla vita del sindacato. Dibattito che è stato concluso dall’intervento del Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini. I lavori congressuali si sono conclusi con l’approvazione, all’unanimità, della mozione conclusiva e con la votazione per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo della FULEA/FULAC