Gia? altre volte mi sono soffermato a parlare dell’importante ruolo delle Fondazioni culturali. Penso in particolare a quelle delle banche che attraverso le loro fondazioni valorizzano il proprio patrimonio e evitano all’organizzazione la senescenza. E’ noto infatti che un’azienda invecchia quando smette di impegnarsi verso la perfezione e quando chi la guida comincia a pensare in modo altezzoso, come se l’avere successo oggi significasse averlo anche domani. Le Fondazioni culturali assicurano agli istituti il confronto costante con il mondo della cultura che dialoga con quello dell’imprenditoria offrendo loro la capacita? di capire in anticipo dove stanno andando le cose senza necessariamente decidere di seguirle. Il ruolo di una Fondazione passa poi in larga parte dalla capacita? di fornire i migliori strumenti a chi per questioni non solo anagrafiche e? al massimo della propria potenza intellettuale e puo? condurre ricerche foriere di innovazione e valore aggiunto per il territorio dove essa opera.
L’innovazione, la creativita?, l’immaginazione, creano sempre esternalita? positive con ripercussioni sull’intero sistema economico (con la cultura non si mangia ma essa da? da mangiare). Ed e? passato il tempo in cui la cultura era esclusiva prerogativa del pubblico. Oggi dobbiamo aggiornare il software culturale che programma i ruoli e i compiti dell’ecosistema della cultura. Viene in mente a questo proposito l’esempio della mostra sulla collezione della famiglia Lauder che, organizzata dal Metropolitan Museum di New York, richiamo? migliaia di visitatori da tutto il mondo che in quell’occasione spesero i loro soldi non solo per entrare al museo ma anche in ristoranti, alberghi, trasporti pubblici o privati, acquisti di altro genere, alimentando l’economia della citta? di New York. Il privato dunque a ben vedere non va coinvolto solo come fonte di maggiori finanziamenti, come purtroppo ancora spesso avviene, perche? esso deve agire direttamente nella gestione delle istituzioni. Le Fondazioni hanno cosi? calendari dove si propongono incontri con personaggi di eccezionale valore e hanno luoghi, veri e propri edifici civici, destinati ad ospitare la collettivita? che si incontra.
Edifici dove spesso la ricerca del bello e? al centro dell’interesse delle Fondazioni. E la ricerca estetizzante della bellezza si sa – lo ha ribadito di recente anche Renzo Piano – quando e? fine a se stessa e? inutile. Ma quando il bello e? autentico non e? mai disgiunto dal buono. E’ l’idea dei Greci: bello e? buono.
Stefano Ercolani, Presidente Asset Banca
‘NON CONDIVIDO LA PAURA DEL FUTURO, CHE E? L’UNICO POSTO DOVE POSSIAMO ANDARE’.
RENZO PIANO
