Dichiarazione di Marco Severini
Ritengo la sentenza di assoluzione del Filippini, del giudice di appello Prof. Brunelli, palesemente ingiusta in quanto non vi è stato un pari scambio di offese; anzi da parte mia non c’è stata nessuna offesa. Alle palesi falsità del Filippini (già nel primo grado il Commissario della Legge ha scritto come ”Filippini avesse sintetizzato in maniera distorta e forviante le considerazioni del provvedimento del giudice inquirente”) ho replicato con affermazioni e fatti veri ed oggettivi di pubblico dominio, come peraltro specificato dallo stesso Commissario Battaglino nella sentenza di primo grado (”questo giudice non ritiene mettere sullo stesso piano l’ingiuria rivolta da Filippini a Severini con le considerazioni di quest’ultimo circa la condanna avvenuta di Carlo Filippini”)
In sostanza aver detto a Filippini che era stato condannato, che aveva la sede con un abuso edilizio, che stampava in un garage o che non pubblicava i suoi bilanci da anni non era un’offesa ma la pura realtà dei fatti comprovati da prove pubblicate in questi anni facilmente rintracciabili su Giornalesm. Nessun epiteto ma solo la verità.
C’è l’offesa a seguito di un’ingiuria o, come in questo caso, una diffamazione. Differentemente non c’è se si dicono fatti veri, come quelli proferiti dal sottoscritto al Filippini.
Inoltre è palese che se una persona si senta offesa chieda un risarcimento del danno, cosa peraltro prevista dalla legge e non lo fa per lucrare ma per avere soddisfazione dell’offesa.
Ho già dato disposizione al mio avvocato penalista l’ottimo avv. Achille Campagna di impugnare la sentenza con qualsiasi mezzo previsto per legge in quanto a mio parere non si è fatta giustizia, Il Prof. Brunelli non ha fatto giustizia. E se questo non dovesse bastare arriverò fino alle varie corti internazionali per avere quella giustizia che già in primo grado era stata ampiamente soddisfatta con il Commissario Battaglino.
Marco Severini
Ecco la sentenza integrale di appello del Prof. Brunelli.
Ecco la sentenza integrale di primo grado del Commissario Battaglino