San Marino. Dodici tifosi biancazzurri in partenza per Zenica: la Brigata Mai 1 Gioia porta la sua voce in Bosnia e rilancia l’appello per “San Marino 2027”

Con la solita determinazione e una passione che non conosce confini, saranno in dodici i tifosi che, sotto le insegne della Brigata Mai 1 Gioia, raggiungeranno Zenica per sostenere la Nazionale di calcio della Repubblica di San Marino nel match di qualificazione ai Mondiali 2026 contro la Bosnia ed Erzegovina, in programma sabato 7 giugno alle ore 15 presso lo stadio Bilino Polje.

Una trasferta tutt’altro che agevole, non solo per la distanza geografica ma anche per le difficoltà logistiche legate al fatto che la partita non si disputerà nella più servita Sarajevo. Eppure, ancora una volta, la Brigata è riuscita nell’impresa: voli, coincidenze, trasporti locali e tanta organizzazione collettiva permetteranno anche stavolta alla bandiera di San Marino di sventolare orgogliosa oltre i confini nazionali.

Questa presenza internazionale sarà garantita da membri del gruppo provenienti da sei diversi Paesi europei: Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Olanda e Germania. Un dato che conferma quanto la Brigata, nata nel 2012 come gruppo di tifo appassionato e informale, si sia evoluta in una vera e propria comunità transnazionale di supporter, capaci di trasformare la passione calcistica per San Marino in un legame umano e culturale.

Non meno significativa sarà la presenza al San Marino Stadium martedì 10 giugno, per l’attesissima sfida interna contro l’Austria: circa 40 tifosi, uomini e donne di sette diverse nazionalità, animeranno il settore più caloroso dello stadio. Anche in questo caso, non sono i numeri assoluti a raccontare la portata del fenomeno, ma la sua continuità e crescita. Solo pochi anni fa, un simile seguito era impensabile per una nazionale da sempre abituata a combattere non solo contro squadre tecnicamente superiori, ma anche contro l’indifferenza.

Oltre lo stadio: solidarietà, fair play e cultura del tifo

Nel 2025, l’attività della Brigata Mai 1 Gioia non si esaurisce negli spalti. Il gruppo ha avviato e continua a promuovere una serie di azioni civiche e solidali, a partire dalla recente donazione al reparto di Pediatria del Policlinico di Modena, cui seguirà un intervento analogo presso l’Ospedale di Stato di San Marino. È inoltre in fase di consolidamento la creazione di un network internazionale delle tifoserie dei piccoli Stati d’Europa, con l’obiettivo di rafforzare il senso di comunità e condivisione tra realtà calcistiche spesso marginalizzate nel panorama internazionale.

Il progetto più ambizioso, però, si chiama “San Marino 2027 – Capitale Europea del Tifo Pulito”: una proposta lanciata lo scorso 22 maggio con il patrocinio del Panathlon San Marino e il sostegno del Comitato Nazionale Fair Play. L’idea è semplice quanto rivoluzionaria: fare di San Marino, il più antico Stato del mondo, un simbolo contemporaneo di sportività, rispetto e cultura positiva del tifo. Un punto di riferimento internazionale per chi crede che il calcio possa e debba essere strumento di coesione e non di divisione.

Silenzio delle istituzioni, rischio occasione persa

Eppure, a fronte di un ottimo riscontro mediatico, il silenzio delle istituzioni sammarinesi sul progetto “San Marino 2027” – accusano nel comunicato stampa – appare assordante. Un silenzio che preoccupa, proprio mentre la Nazionale è chiamata a vivere settimane intense, tra qualificazioni mondiali e impegni con la Region’s Cup che già pone San Marino al centro dell’attenzione sportiva continentale.

“Non vogliamo che questa opportunità si perda nel rumore di fondo della quotidianità politica – scrive la Brigata –. Sappiamo che l’estate calcistica sarà densa di impegni, ma ci auguriamo che le Segreterie di Stato competenti vogliano aprire presto un confronto per dare corpo a un progetto che può davvero alzare l’asticella dell’identità sportiva sammarinese.”

Il richiamo è forte e chiaro: San Marino ha la possibilità di distinguersi, non solo in campo ma nel modo in cui vive e interpreta lo sport. La Brigata Mai 1 Gioia, con la forza di chi ha costruito tutto dal basso, chiede di essere ascoltata. E rilancia: “La deadline del 2027 sembra lontana, ma in realtà è dietro l’angolo. Il tempo per agire è adesso.”