Errare è umano, perseverare è diabolico
«…E poi vuoi mettere la bellezza di sconcertare le piccole menti medievali?», così scrive una ammiratrice dei cosiddetti artisti che hanno impestato San Marino con le loro «istallazioni site specific, performance» dai contenuti «omo-erotici, normalmente esperiti attraverso l’intimità di uno schermo».
E spiace che «la Segreteria di Stato alla Cultura, gli Istituti Culturali e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino si siano congratulati con entrambi i giovani connazionali per gli importanti risultati conseguiti» – così è riportato sui social – perché ci si sarebbe aspettati che lo sconcerto dopo la visione della prima serie di immagini avesse posto un freno a tale scempio. Così l’intendimento iniziale (l’intensità della presenza dei manifesti e la posizione delle immagini varia ogni mese, dando così la possibilità al corpo di assumere una forma liquida, sincopata e in divenire -dicono gli organizzatori) è proseguito senza soluzione di continuità e in questi giorni nuove immagini hanno preso il posto delle prime.
Non credo che ci voglia molta capacità critica per dissentire da questa provocazione, che di bello ha ben poco e che sembra piuttosto avere come unico progetto la trasgressione.
Molti Sammarinesi non hanno proprio capito il senso di questi manifesti e molti altri sono rimasti esterrefatti.
Non siamo tra coloro che godono per «la bellezza di sconcertare le piccole menti medievali» perché credo che il rispetto delle persone e soprattutto dei piccoli sia un valore da salvaguardare, soprattutto in questo tempo in cui si fa la giusta battaglia contro il bullismo e contro ogni forma di discriminazione.
Il cuore dei Sammarinesi non è rappresentato da chi crede che i diritti siano solo per la perversione o per la eliminazione di chi è debole e indifeso.
Il cuore dei Sammarinesi non è rappresentato da chi in nome della libertà propria cancella e violenta la coscienza di chi è indifeso.
Il cuore dei Sammarinesi non è rappresentato da chi propone visioni che tradiscono la storia di cui il popolo stesso è sostanziato.
Il cuore dei Sammarinesi è caratterizzato dalla ospitalità, dalla «carità senza frontiere», dalla «accoglienza della vita», dal rispetto per tutti coloro che hanno bisogno di essere amati ed abbracciati, nella libertà e nella chiarezza di una proposta che non si trincera dietro il danaro pubblico per sostenere progetti che anche il solo buon senso e il buon gusto saprebbero rigettare.
Chissà se il popolo e magari anche i suoi governanti sapranno lottare per difendere ciò che è il bene più prezioso in questa «antica terra della libertà», cioè un protagonismo che non usa strumentalmente gli spazi pubblici ma sa farsi apprezzare per la bontà delle proprie proposte.
Amiamo la libertà e il rischio personale e non ci rallegriamo di veder usare gli spazi pubblici in questo modo. Amiamo troppo la ragione delle persone per accontentarci di misere scorciatoie.
Comunque avevamo confidato, purtroppo evidentemente inutilmente, in un intervento autorevole che ponesse fine a questa “carnevalata”.
Don Gabriele Mangiarotti