Gli anni passano per tutti, anche per il “mitico” Don Giuseppe Innocentini, storico parroco di Serravalle, che si prepara a lasciare l’incarico.
Don Peppino, così chiamato da tutti i sammarinesi e in particolare dai suoi parrocchiani, lascerà l’incarico il prossimo ottobre. Ancora non c’è niente di ufficiale, ma lo stesso parroco ha confermato che la notizia, per ora solo ufficiosa – è vera.
Il prete 87enne sarà sostituito da don Simone, attuale parroco di Acquaviva. Sarà direttamente il Vescovo Turazzi a comunicare ufficialmente nelle prossime settimane il passaggio del testimone
“Sono già in pensione da un pezzo”, ci ha raccontato al telefono don Peppino, ma non lascerà del tutto la parrocchia. Infatti ha già offerto la sua disponibilità a dare una mano al suo sostituto don Simone.
Don Peppino è conosciuto in tutta la Repubblica per aver fondato la colonia montana parrocchiale a Chiusi della Verna in Toscana nella provincia di Arezzo, nella quale hanno trascorso le loro estati migliaia di giovani sammarinesi, educandoli ai principi della chiesa, al rispetto del prossimo, all’aggregazione e alla convivialità, in mezzo a una natura incontaminata. Non solo preghiera e contemplazione ma anche tanto divertimento sano e formativo.
Ma Don Peppino è conosciuto anche per la sua grande attenzione al mondo dello sport, in particolare per il ciclismo, una delle sue più grandi passioni.
“Sono uscito dal seminario nel giugno del 1953 e ad agosto ero già parroco di Serravalle. Da allora – ci ha detto Don Peppino – non mi sono mai spostato da qui”.
Dunque, il parroco lascerà a ottobre dopo 63 anni di servizio.
L’avventura di Chiusi della Verna nasce l’anno dopo che Don Peppino entra in servizio a Serravalle: “Dal 1954 al 1964 la colonia montana non aveva una sede ma esisteva già. Per 10 anni siamo stati dentro le tende a Camaldoli. L’ultimo anno, a causa di un forte temporale, abbiamo rischiato molto e anche alla luce di questo evento, abbiamo deciso di trasferirci nel paese di Chiusi della Verna.
Qui siamo stati due anni, poi nel 1967 ci siamo trasferiti in un ex albergo abbandonato, il cui proprietario era deceduto, nei pressi del paese. Abbiamo comprato l’albergo grazie alla Congregazione di Serravalle. Il prossimo anno festeggeremo il 50esimo anno”.
Infine un saluto ai suoi parrocchiani: “Desidero che i sammarinesi non perdano la fede. Abbiamo dedicato la nostra vita alle tradizioni, e vorremmo che si continui sulle buone tradizioni che San Marino ancora ha, facendo tutte quelle iniziative che stanno andando avanti con fiducia.
Non dobbiamo confonderci con l’andamento dei tempi, che non è affatto favorevole alla buona educazione”.
La Tribuna.sm