Un gesto simbolico che celebra arte, inclusione e solidarietà: è stata ufficialmente donata alla Repubblica di San Marino l’opera dell’artista milanese Mario Arlati, creata in collaborazione con i ragazzi dell’atelier del UOSD Disabilità, in occasione dei 40 anni di attività del Laboratorio Chimico Sammarinese (LCS).
L’opera, che ora arricchisce il patrimonio culturale dello Stato, rappresenta secondo i promotori un importante esempio di arte partecipata e impegno sociale, e sarà destinata al Museo di Stato di San Marino, dopo una prima esposizione al Museo del Francobollo e della Moneta a San Marino Città.
Durante la cerimonia ufficiale tenutasi ieri, l’artista Mario Arlati è stato insignito di un’onorificenza dal Segretario di Stato alla Cultura, Teodoro Lonfernini, ed è stato poi ricevuto in Udienza dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti, Denise Bronzetti e Italo Righi. Presenti anche i familiari dell’artista, i vertici di LCS e Emanuele Lumini dell’Università degli Studi di San Marino, autore del video emozionale che documenta l’intero progetto creativo, video che ha accompagnato anche l’emissione filatelica di Poste San Marino S.p.A. ispirata all’opera.
Michele Gualandi, Amministratore Delegato di LCS, ha dichiarato: “Siamo qui per presentare e donare un’opera d’arte che rappresenta non solo un’espressione artistica, ma anche un simbolo tangibile di inclusione, collaborazione e impegno sociale. Quest’opera è il frutto di un laboratorio creativo condotto in occasione del 40° anniversario della nostra Azienda a San Marino, durante il quale i ragazzi dell’atelier hanno lavorato fianco a fianco con il Mastro Mario Arlati”.
Lo stesso Arlati, parlando della genesi dell’opera, ha sottolineato: “Sulle tele metto un filo di colla e poi attacco gli stracci e creo già una cromia assieme ai ragazzi e alle ragazze… Questa opera è farina del loro sacco”.
L’iniziativa – ha aggiunto Gualandi – riflette pienamente i valori della Repubblica: “Solidarietà, dignità della persona e importanza della cultura come strumento di coesione sociale. Siamo convinti che l’arte abbia il potere di unire le persone, superando barriere e pregiudizi, e questa opera ne è una chiara dimostrazione”.
Con la sua collocazione al Museo di Stato, l’opera diventa parte del patrimonio collettivo sammarinese, offrendo una testimonianza concreta del potere dell’arte nel costruire ponti tra le persone e nel promuovere un messaggio di unità, rispetto e partecipazione.