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  • San Marino. Donna: non c’è complimento più grande – “Qui gatto… ci cova” la rubrica di David Oddone

    Ammiro profondamente Gessica Notaro. Una donna vera che ha saputo rialzarsi dopo un dramma indicibile, uscendone una persona migliore e un simbolo di forza d’animo e volontà, verso la quale io credo che tutti dovremmo guardare con profonda stima. Lei sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, non solo ha saputo guardarsi allo specchio ma ha portato tutti noi a farlo. In questi giorni ha voluto condividere con il popolo della rete un video nel quale si mette a nudo, rinuncia a una parte della sua intimità nel superiore interesse di fare sì che le vittime di violenza aprano gli occhi e trovino il coraggio di lasciare e denunciare il proprio aguzzino. Sono immagini forti, quelle che la vedono segnata nel viso e nell’anima dalla cieca violenza di chi non si era rassegnato a perderla e lasciarla andare. Arriviamo così alla decisione della Rai di cancellare le interviste di Franca Leosini a due autori di assalti efferati alle donne. La decisione, precisa Rai Cultura, è stata presa “per non urtare la sensibilità delle vittime e dei telespettatori” dopo che il deputato del Pd Andrea Romano aveva scritto su Twitter: “Davvero inopportuna la scelta di Rai Storia di dare nuovamente voce all’aguzzino di Lucia Annibali e alle sue ‘motivazioni sentimentali’: la violenza contro le donne si combatte anche togliendo ogni spazio all’alibi criminale del ‘troppo amore’”. La stessa Notaro incalzata in merito ha dichiarato che se qualcuno intervistasse il suo carnefice per capirne il punto di vista, sarebbe arrabbiata perché potrebbe anche cogliere l’occasione di far valere le proprie ragioni. Nella Bibbia c’è scritto: “Il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”. Nessuno tocchi Caino vuol dire giustizia senza vendetta ed è anche il nome di una Ong internazionale che combatte contro la pena di morte e le torture, nonché più in generale rappresenta un motto di chi si batte per il garantismo degli indagati/accusati. Il senso è che chiunque ha diritto a difendersi e dovrebbe avere la possibilità di spiegare il proprio punto di vista. Lo ha potuto fare persino uno degli scarti peggiori del genere umano attraverso il libro dal titolo “In quelle tenebre”, scritto dalla giornalista Gitta Sereny che ha avuto la straordinaria intuizione che per cancellare il male occorresse prima capirlo. Si recò dunque nella prigione dove era rinchiuso Stangl, il comandante di Treblinka (il campo di sterminio), e lo intervistò per 70 giorni senza censurare nulla di ciò che disse. E’ fondamentale capire come agisce il male per combatterlo alla radice. Dare voce a qualcuno non significa chiaramente lasciargli un megafono e fargli sputare tutto ciò che ha dentro o gli passa per la testa senza alcun tipo di filtro e contraddittorio. Qui è indispensabile il ruolo del giornalista che il male lo deve mostrare a tutti quanti cercando di metterlo a nudo. Solo in questo modo si possono aiutare le persone a non commettere gli stessi errori. Perché ai tempi del nazismo la peggiore colpa fu l’indifferenza, quella stessa indifferenza che nei casi di violenza contro le donne fa sì che accadano drammi che troppo spesso rischiano di restare impuniti. Mi rendo conto di utilizzare parole forti ed esempi assolutamente estremi. Eppure così come Gessica Notaro ha utilizzato immagini enormemente evocative nel suo video, penso che per sconfiggere l’indifferenza, sia necessario anche utilizzare strumenti e mezzi scioccanti. Per questo trovo inaccettabile che l’intervista della Leosini sia stata censurata. Nascondere le cose, non parlarne, non è il modo di affrontare i problemi. Fermo restando naturalmente che approfondire i fatti con un libro o attraverso un serio servizio giornalistico è una cosa, ben altro è il puro spettacolo, il sensazionalismo buono solo a macinare numeri e share. In ogni caso bisogna avere maggiore fiducia nelle persone alle quali certamente non possono essere fatti arrivare messaggi falsi o di odio senza alcun tipo di mediazione. Allo stesso tempo io credo che la gente sia abbastanza intelligente per comprendere che qualsiasi motivazione si possa addurre per avere gettato dell’acido in faccia ad una donna, non avrebbe senso. Semplicemente perché non c’è alcuna giustificazione per questo orrore. Nessuna. Non c’è frase o parola che si possa dire per rendere meno drammatico e crudele un atto tanto vile e ripugnante. Può diventare invece educativo comprendere se dopo questi fatti l’aguzzino prova del rimorso e in generale che cosa passi nella testa a queste personalità malate e disturbate. E’ fondamentale riconoscere il male, è vitale aprire gli occhi sulla realtà. Per cercare di cambiarla per davvero, così come sta facendo Gessica Notaro. Semplicemente… una donna. Donna: non c’è complimento più grande.

    David Oddone

    Rubrica “Qui gatto… ci cova”