Nel contesto dei molteplici processi che coinvolgono il Commissario della Legge, Alberto Buriani, arriva la prima condanna per diffamazione. Attualmente sospeso dalla sua posizione, il commissario è stato riconosciuto colpevole e condannato a pagare una multa di 2.000 euro, oltre al rimborso delle spese processuali.
Questa condanna per diffamazione rappresenta solo una piccola parte rispetto all’accusa più grave che pendeva su Buriani, ovvero l’Offesa all’onore di persone investite di poteri pubblici, articolo 344, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più significative, se non fosse stato archiviato.
Buriani è stato condannato per diffamazione a causa delle false dichiarazioni in cui affermava che il nostro direttore fosse un distributore di notizie false e che un giudice avesse favorito il direttore di GiornaleSM in alcune cause civili. Attraverso un’indagine approfondita condotta dal Commissario inquirente, Commissario della Legge Morsiani, è stato dimostrato che queste affermazioni erano completamente infondate quindi false.
Ma c’è di più. Il direttore di GiornaleSM aveva presentato una querela contro il Commissario Buriani per le stesse accuse diffamatorie, ma in modo inspiegabile, la querela è stata archiviata in fase inquirente dal Commissario della Legge Volpinari – coinvolta con Buriani in un altro processo – e in appello, sempre nella fase inquirente, dal Prof. Brunelli. Entrambi i giudici sono stati oggetto di un’azione di responsabilità civile contro i magistrati promossa dal direttore di GiornaleSM, procedimento che è ancora in sospeso e in attesa di giudizio dopo anni.
Con questa condanna, seppur in primo grado, è stato certificato dal Commissario della Legge Saldarelli che le espressioni calunniose e diffamatorie del Commissario della Legge Alberto Buriani, ieri in udienza nuovamente reiterate, erano false.
Il Commissario della Legge Alberto Buriani è stato quindi condannato per diffamazione per aver detto il falso sul nostro direttore e su un altro magistrato, confermate quindi le conclusioni della fase inquirente.