Nessuna protezione è stata installata per rendere meno pericoloso il tratto in cui nel 28 dicembre 2015 la sedicenne sammarinese, ma residente a Verona, Jenny Felici ha trovato la sua tragica fine.
A distanza di un anno e tre mesi nulla è stato fatto e in quel tratto di superstrada, con tanti alberi a ridosso della carreggiata, l’evento tragico potrebbe ripetersi. Andrebbero installate delle protezioni, che costano solo poche migliaia di euro ma che potrebbero salvare vite umane, per rendere sicuro quel tratto di superstrada, già tristemente nota perché pericolosissima.
Nulla o poco, d’altronde, è stato fatto anche dopo l’incidente mortale al motociclista sammarinese Maurizio Pelliccioni per impedire che dall’uscita di Torraccia, conducenti di autovetture non locali possano imboccare contromano la superstrada.
Questo deve fare riflettere in quanto la messa in sicurezza della superstrada è compito prioritario. Per l’attuale governo questo deve essere un imperativo.
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