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Se comandassi io, in Italia, come risposta al divieto -dalle ore 24 alle ore 5- di accesso e permanenza in territorio sammarinese per gli individui non residenti in Repubblica, tutti i cittadini residenti a San Marino passerebbero una indimenticabile stagione balneare estiva al Lago di Faetano…
Ma, probabilmente, a superare la palese discriminazione attuata dall’esecutivo del Titano, nei fatti, nei confronti di romagnoli e pesaresi, basterà un auspicabile intervento dell’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Sergio Mercuri, presso le Autorità che hanno posto in essere una così -per ogni italiano amico di San Marino- intollerabile violazione dei principi di uguaglianza fra italiani e sammarinesi. Un intervento ufficiale mirato a ripristinare i doverosi canoni di reciprocità e uguaglianza, peraltro imposti a San Marino, come all’Italia e alla Ue nei confronti di chi risiede sul Titano, da due precisi accordi internazionali.
Inoltre, avendo di fatto introdotto un coprifuoco “per categoria”, nel decreto 93 vigente da oggi si evidenzia una violazione palese dei principi di uguaglianza sanciti dalla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, composta di 54 articoli attinenti la dignità, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, i diritti dei cittadini e la giustizia.
Così, all’art.21 comma 1 vi si legge che “è vietata qualsiasi forma di discriminazione” mentre al comma 2 si specifica che “è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità”. Seppure il decreto 93 nella forma -ma non nella “sostanza”, ovvero nell’effetto concreto- non sembri violare il secondo comma, è palese la violazione del primo comma dell’art.21, visto che è incontestabile la discriminazione fra residenti e non residenti. Per capirci, dal punto di vista giuridico, sarebbe come se San Marino avesse vietato l’accesso e la permanenza in territorio di tutti gli individui con i capelli biondi, o con la pelle scura… O se l’Italia vietasse, durante la stagione balneare, l’ingresso e la permanenza in Italia di tutti i non residenti nel suo territorio nei mesi di luglio e agosto, dalle ore 8 alle ore 19.
Lo stesso accordo di buon vicinato con l’Italia -e per altri versi anche il trattato con i Paesi Ue che equipara il Titano agli stati dell’area Shengen- sancisce che “i cittadini di ciascuno dei due Stati saranno ammessi, nel territorio dell’altro…”. Un accordo, questo con l’Italia, totalmente incentrato su canoni di reciprocità di trattamento fra italiani e sammarinesi che, oggi, con la nuova misura che vieta a chi risiede in Italia di entrare e stanziare a San Marino nella notte, vengono traditi e violati.
Non è un caso che nella “disputa” di Natale l’Italia non chiuse mai i confini italosammarinesi in maniera discriminatoria ma optò per l’obbligo di quarantena a chiunque, italiano, sammarinese, bianco, nero, residente o non residente, rientrasse in Italia dal Titano.
Il diritto, cari sammarinesi, non è una semplice parolina… Ma è la base imprescindibile di ogni democrazia compiuta!
Enrico Lazzari