La crisi colpisce anche le imprese storiche di San Marino.
Dopo l’Erbavita, che con un piano finanziario da 4,3 milioni di euro pattuito tra 4 banche è riuscita temporaneamente ad arginare la crisi, dopo la notizia della chiusura – data in anteprima dal nostro giornale – per il 20 aprile del Factory Outlet di Rovereta ora è il turno della Karnak.
Per il Factory Outlet si è mossa sia la politica che il settore finanziario ma sembra che le speranze di evitare la chiusura prevista del 20 aprile siano appese ad un filo sempre più sottile. I dipendenti sono mesi che non prendono lo stipendio. I numeri non lasciano scampo ad una qualsiasi opera di salvataggio da parte di qualsiasi imprenditore. Infatti con oltre 6 milioni di euro di passivo, oltre 400.000 euro di monofase da pagare ed oltre 7 milioni di euro di debito per l’immobile di Rovereta nessun imprenditore è intenzionato a metterci del suo per arginare una situazione che ai più sembra senza speranza. Meglio aspettare il fallimento e casomai iniziare dalle ceneri. Gli oltre 50 dipendenti sammarinesi andranno probabilmente in mobilità, anticamera della disoccupazione. Andranno ad aggiungersi ai quasi 2.000 disoccupati.
Diversa, seppur grave è la situazione della Karnak. Qui, in questo caso, proprio ieri c’è stato un incontro tra i vari fornitori, le banche ed una componente del governo. Anche se la situazione è drammatica, qui in questo caso, ci possono essere degli spiragli per aiutare la storica azienda sammarinese e gli oltre 100 dipendenti di San Marino.
Ma la situazione in generale è sempre più difficile e questo governo sembra che se ne stia a guardare, senza dare una forte svolta verso lo sviluppo e verso il benessere. Arzilli non pervenuto, dicono stia organizzando una trasferta a Dubai.
Marco Severini – Direttore del Giornale di San Marino