San Marino. Dopo Strasburgo il giornalista Oddone vince anche al Tribunale Amministrativo di San Marino contro la Consulta per l’Informazione

Dopo che già l’Ordine dei Giornalisti italiano e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo hanno riconosciuto le ragioni del giornalista David Oddone, ora è il Tribunale Amministrativo della Repubblica di San Marino a fargli segnare una nuova vittoria. Sulla base infatti della condanna del Tribunale penale sammarinese già ribaltata dal massimo Tribunale Europeo, la Consulta per l’Informazione del Titano (omologo dell’Ordine dei Giornalisti italiano, ndr), ormai alcuni anni fa, aveva sospeso il giornalista dalla professione. Una decisione alla quale David Oddone, sicuro delle proprie ragioni, si era opposto con forza, rivolgendosi alla magistratura. Ebbene nei giorni scorsi il Giudice Amministrativo sammarinese ha annullato “siccome illegittimo – si legge in sentenza-, il provvedimento del Consiglio Direttivo della Consulta per l’Informazione prot. n. 13/2017 del 17 marzo 2017 con il quale è stata disposta la sospensione del ricorrente David Oddone dal Registro dei Giornalisti di San Marino. Condanna la parte resistente al pagamento delle spese e degli onorari di causa in ragione del 70% con compensazione della restante parte”.
Grande soddisfazione da parte dell’avvocato Stefano Pagliai del Foro di Firenze, coadiuvato in questo procedimento dal collega sammarinese, avv. Rossano Fabbri: “Siamo ovviamente molto soddisfatti. La sentenza emessa dal Giudice amministrativo rende finalmente giustizia – giudicandolo atto compiuto in violazione di legge e quindi annullandolo – del provvedimento di sospensione di David Oddone dal Registro dei Giornalisti emesso dalla Consulta per l’informazione nel marzo del 2017. Il provvedimento della dott.ssa Pasini – giuridicamente molto articolato – riconosce le nostre ragioni quanto alle considerazioni svolte all’epoca sull’efficacia del giudicato penale in presenza di una sospensione condizionale della pena e sulla violazione del principio del ne bis in idem, ossia del divieto di giudicare qualcuno due volte per lo stesso fatto. Principi basilari che, in maniera assai forzata, erano stati stravolti dalla Consulta per l’Informazione che in prima battuta aveva deliberato di non sospendere Oddone a seguito della sentenza di condanna riportata a San Marino, per poi ritornare, qualche settimana dopo, sulla decisione privandolo, per circa un anno e mezzo, della possibilità di svolgere il proprio lavoro senza che la legge che regolamenta la professione lo consentisse”.
David Oddone, sentito da giornalesm, ha commentato: “C’è poco da aggiungere. Parlando in generale, quel determinato periodo storico – spiega con amarezza Oddone – ha visto la mia persona oggetto di attacchi personali dovuti evidentemente al mio lavoro di inchiesta e al non essermi piegato a un sistema che in questi anni è stato svelato, forse ancora non completamente. Semmai ve ne fossero state, credo che sul mio operato e sulla mia onestà ora non vi siano più ombre. Su altri personaggi invece molte cose sono emerse, molte altre ne emergeranno. Il tempo, come ho sostenuto in diverse occasioni, è galantuomo, mi sono sempre rivolto alla magistratura con fiducia perché ho sempre avuto la coscienza a posto e anche se ci è voluto del tempo, ho sempre avuto giustizia. Mentre io sono completamente riabilitato, qualcun altro – mi si passi la battuta – è finito a dirigere il traffico. Parlano i fatti, c’è davvero poco altro da aggiungere, se non che i commenti poco lusinghieri e le false accuse che allora mi sono piovute addosso da parte di certi personaggi, oggi sono delle medaglie da appuntarmi al petto”.