San Marino. Doppietta del governo: piazzato il Bond e promozione del FMI. Alla faccia dei “gufi” … di Alberto Forcellini

Per un po’ se la smetteranno di “gufare” i soloni della finanza del vecchio governo. Quelli che hanno indebitato il Paese a livelli inverosimili e che da mesi stanno criticando il nuovo governo per la sua incapacità e inconcludenza. In due giorni è arrivata la doppietta: piazzato il Bond e promozione della politica economico finanziaria da parte del Fondo Monetario Internazionale. Ieri, San Marino ha potuto leggere il report più bello da molti anni a questa parte.

Tutto ciò ha un profondo significato politico e diverse valenze. Uno: la recuperata credibilità internazionale di San Marino, non più guardata come un fenomeno da baraccone. Due: i crediti ottenuti portano ossigeno nelle casse dello Stato per avviare quegli investimenti senza i quali sarebbe impossibile pensare alla ripresa. Tre: è cambiata l’aria rispetto ad un recente passato, quando il FMI non faceva altro che rilevare errori e scelte sbagliate. Quattro: non c’è più un governo che faceva di tutto per svalutare il Paese e venderlo a costo zero, ma c’è un governo che non lesina alcuno sforzo per portare lo Stato alla dignità che gli compete e anche a livelli economici positivi.

Tutto questo nonostante il Covid. Ma anche in questo caso, gli osservatori esterni non hanno fatto altro che rimarcare la bontà delle azioni di contrasto all’emergenza sanitaria. Anche loro sapevano in che stato si trovava il nostro ospedale e hanno sottolineato con stupore i risultati ottenuti.

Adesso tutti si sperticano a ripetere le ovvietà: quei soldi non vanno spesi per la spesa corrente. Tutti, evidentemente, sta per “opposizioni”, che sono rimaste letteralmente spiazzate in ogni loro vaticinio. Nelle ultime ore si stanno sperticando per trovare delle critiche, che però si infrangono sul muro dell’enorme soddisfazione della gente. Si sa perfettamente che questi soldi sono a “debito” e che vanno restituiti. Quindi dovranno essere messi in cantiere i progetti e le riforme che consentiranno di ripagare il debito. Alcune cose sono già in cantiere e già sui tavoli di confronto con le parti sociali. Perché? Perché le riforme vanno impostate subito, ma poi richiedono tempo per generare i loro effetti. Perché, come sempre, ci saranno resistenze da parte di diversi soggetti sociali e politici verso il cambiamento. Perché l’economia sta cambiando e ci potrebbe essere la perdita di posti lavoro, per cui bisognerà intervenire sul fronte della formazione e delle politiche attive del lavoro. Perché la questione vaccini è molto più complessa del: “governo non ha fatto abbastanza”. Ma ne riparleremo.

In questo momento, il successo del governo e della maggioranza che lo sostiene è innegabile. Probabilmente ci dovrà essere una sessione straordinaria del Consiglio a strettissimo giro di posta per varare il decreto che consentirà di incamerare i soldi, già dalla prossima settimana. In attesa della tripletta: cioè dell’arrivo dei vaccini. Che ormai non dovrebbero tardare tanto.

a/f