San Marino. Dott. Buriani faccia come Palamara! Non faccia la fine del capro espiatore! Vuoti il sacco e si candidi …. di ”Un Buriani boy (ancora) non pentito”

Riceviamo e pubblichiamo

Egregio Direttore,

Sono, da sempre, un sostenitore dell’ azione di contrasto al malaffare ed alla corruzione che per troppo tempo hanno imperversato in Repubblica. Ho visto nell’ azione del dott. Buriani e del suo pool una boccata di ossigeno in questo senso. Ho sofferto quando ho seguito le lotte di potere che ci sono state negli ultimi anni in Tribunale che ritengo siano state funzionali solo a chi persegue disegni di restaurazione. Non so se questo basti per potermi considerare un “Buriani boy”, categoria etica e politica invocata mesi fa dal Segretario Ciavatta, dallo stesso sposata e poi rinnegata.
Mi sento, in questa veste, di rivolgere un consiglio non richiesto al dott. Buriani.
Io non so, dott. Buriani, se siano vere le accuse che Le vengono rivolte.
Certo alcuni comportamenti non mi sono piaciuti. Perché cancellare i dati che aveva sul suo PC? Perché cancellare i messaggi presenti sul telefono? Perché mentire sui rapporti con la Lazzari e Guidi.
Io, da semplice onesto cittadino, non avendo nulla da nascondere nè di cui vergognarmi, non avrei problemi a mostrare a chi di dovere i miei contenuti.
Detto ciò ho l’ impressione che la stiano trasformando in un capro espiatorio di responsabilità non sue.
Di responsabilità che sono invece di chi forse l’ ha usata e forse ricattata.
Forse nel momento di massimo successo si è fatto attrarre dai canti delle sirene e così e finito contro gli scogli.
La invito a fare un gesto di coraggio ed a uscire dall’ angolo.
Faccia come ha fatto Palamara in Italia.
Vuoti il sacco sul “sistema” di cui faceva parte con un’ operazione verità.
Si ribelli ai vari politicanti, affaristi, banchieri che prima l’ hanno sfruttata e adesso la stanno buttando a mare! Io la vedrei poi volentieri, come Palamara, candidato alle prossime elezioni in un movimento che riporti verità e integrità in Consiglio.
Ci pensi, dott. Buriani, ancora non è troppo tardi.
Un Buriani boy (ancora) non pentito.