Estratto dal resoconto Dire sulla seduta della Commissione Sanità.
Marco Bologna, Collegio dei sindaci revisori: “L’attività del collegio sindacale è onerosa e poco riconosciuta. E’ volta a incidere positivamente per incidere sull’adozione delle best-practices. La composizione di 3 membri è assolutamente insufficiente. Non abbiamo competenze sanitarie, ma amministrative. Il legislatore consideri l’ampliamento del Collegio sindacale di questo ente inserendo competenze tecniche specifiche. Il collegio è entrato in carica nel luglio 2015. Ha disposto 6 verifiche. Abbiamo evidenziato la criticità elevata della struttura. Le verifiche hanno avuto carattere mensile. L’attività è stata rivolta alla pianificazione per riproporre alla struttura i punti di debolezza e le raccomandazioni del precedente collegio sindacale. La mancata approvazione dei bilanci: l’impossibilità di esprimere un giudizio è il massimo grado con cui ci si può esprimere, sarebbe stato più dolce con la determinazione dei motivi. Le criticità: la questione fondi rischi su crediti, sterilizzazione degli ammortamenti, altri aspetti di carattere organizzativo e contabile. Il collegio sindacale, nelle nove verifiche avute fino a oggi, ha riscontrato inadeguatezza della struttura amministrativo contabile del sistema a reagire ad attività penetranti di controllo. E’ un problema di equilibrio di bilancio. La problematica dei crediti, che ha avuto come conseguenza la non opinion dell’anno scorso, la ritroviamo costantemente. La direzione amministrativa ha difficoltà a supportare le organizzazioni sottostanti. La struttura ha chiesto personale, sta usufruendo della buona volontà di alcune competenze. Il rischio è che accentrando le competenze su una figura non ci sia una sostituzione in caso di malattia, o di ricambio generazionale. Spesso non vi è passaggio di consegne. Il sistema dei controlli interni è di tipo campionario. Non abbiamo l’obbligo a certificare tutti i capitoli di entrata o spesa. All’interno non ci sono presidi di controllo. Parliamo della gestione del personale, degli appalti, dell’area contributi. Sono risultati di stratificazione di inefficienze che vengono da lontano. Il capitolo appalti è sensibile. Non siamo intervenuti perché siamo a un terzo del nostro programma di attività. C’è una sola persona per gli appalti. Ritroviamo le stesse difficoltà in tutte le macro aree. La struttura a volte si trova nell’assoluta impossibilità a recepire o rimuovere alcuni rilievi. Abbiamo individuato criticità anche nella fornitura del sistema informatico. Non è possibile per un ente da 300 milioni. In ambito sanitario ci chiamiamo fuori, non abbiamo competenze. Parliamo di aspetti contabili e amministrativi”.