San Marino. Dove finirà il Pst? Dopo appena un giorno il Psd boccia Ca’ Montanaro e insorge Ns. Tweet del segretario all’Industria Arzilli: “Questa presa in giro estiva non è accettabile”

Schermata 2015-07-20 alle 23.07.13“Questa presa in giro estiva di voler sacrificare un progetto cosi importante come il Pst per outlet del lusso non è accettabile”: con un tweet (il messaggio che si lancia attraverso il social network Twitter) il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, mostra tutto il suo disappunto per gli sviluppi in maggioranza che paiono frenare la realizzazione del Parco scientifico tecnologico.

Ma cosa ha scatenato la reazione? Una nota del Psd, alleato di governo, che domenica ha fortemente criticato la scelta dell’area di Ca’Montanaro come destinazione del Parco scientifico e tecnologico, che tra l’altro sarà oggetto di una variante al Prg in prima lettura proprio nella seduta di Consiglio Grande e Geneale che si è aperta ieri mattina.

E così prima Arzilli poi Ns hanno risposto alla nota del Psd in cui si metteva il veto sull’area a servizi di Ca’ Montanaro che “tirata in ballo ormai per un lungo elenco di progetti è un tesoro, un’eredità che dobbiamo lasciare intatta alle generazioni future”. Non solo, dal Psd affermavano anche di essere certi “che con la collaborazione e la condivisione di tutti si potranno trovare le soluzioni più adeguate perché anche il Pst di San Marino rientri fra le best practice di realizzazione, nel rispetto dell’ambiente e del territorio”.

Ma Arzilli mette sul piatto della bilancia di governo e maggioranza da una parte il Pst, dall’altro il polo del Lusso, lasciando intendere una sorta di competizione tra i due progetti “bandiera” di esecutivo e coalizione, su cui ancora non sembra essere stata trovata la quadra tra gli alleati.

A rincarare la dose una nota ufficiale di Noi Sammarinesi dal titolo: “PST: si trovi subito una soluzione per la sua collocazione” in cui il partito di governo ricorda come il Parco scientifico e tecnologico sia

“uno dei progetti di sviluppo per il nostro paese sul quale sarebbe meglio che la maggioranza si confrontasse a un tavolo di lavoro, piuttosto che sulla stampa”.

La ricostruzione dei fatti da parte del movimento parte dalla “prima area individuata, già da alcuni anni, per la creazione del Parco scientifico e tecnologico San Marino-Italia” che “era nella zona di Ca’ Chiavello, l’area industriale di Faetano.

Qualche settimana fa con una una decisione dell’ultimo momento, la segreteria al Territorio toglie quei terreni al Pst per farli diventare a destinazione parco, come compensazione dell’area di Rovereta interessata dalla variante Prg per la costruzione del Polo del lusso. Il tutto con la rassicurazione di trovare immediatamente una soluzione alternativa per una nuova sede del Pst: la prima individuata era nell’area di Lesignano, soluzione non condivisa però da parte di alcuni esponenti della maggioranza. Come seconda ipotesi è stata quindi prospettata dalla segreteria al Territorio quella di Ca’ Montanaro: immediata la levata di scudi sui social network (fra l’altro comprensibile, vista la bellezza dell’area) fino al comunicato stampa del Psd che, con una presa di posizione pubblica, senza avere mai avanzato riserve nei tavoli politici, nè in Commissione Finanze, pone il veto alla creazione del Parco in quei terreni. La sensazione – scrivono da NS – è che si voglia sacrificare il progetto del Pst per il Polo del lusso: per il primo, che non prevede speculazioni immobiliari e che sarà costitutto da strutture ecocompatibili e che si inseriscono nel territorio con impatti ambientali bassissimi, non sono certo state trovate soluzioni così in fretta come per il secondo”. Da Ns ricordano la “vivace e pro- mettente realtà dell’incubatore d’impresa, che conta già 15 start up e che ogni giorno riscontra l’interesse di aspiranti imprenditori” soprattutto la presentazione, la settimana scorsa da parte del segretario Arzilli e dei tecnici in Commissione finanze del futuro Pst che “entro la fine dell’anno vedrà la definizione del quadro normativo e nel 2016 la posa della prima pietra”. Ns ribadisce che il Pst “non è il progetto di un segretario di Stato o di un partito, è un progetto del Paese e per il Paese. Peccato che ciò non sia stato compreso”. (…) La Serenissima