Nella conferenza stampa indetta dalla Segretaria Sanità presso l’Ospedale di Stato ha preso la parola anche il Dr. Landolfo. Voci di corridoio lo davano già per dimissionario a fine anno. Ecco cosa ha dichiarato ai giornalisti che sono intervenuti:
”Io sono venuto a San Marino nel 2007, venivo da Bologna, e sarei dovuto rimanere qui sul Titano solo per sei mesi poi sono rimasto per tutti questi anni ricoprendo un ruolo di responsabilità che riguarda tutte le discipline chirurgiche – esordisce così nella conferenza stampa di oggi il Prof. Giovanni Landolfo, medico chirurgo dell’Ospedale di Stato della repubblica di San Marino.
In questi anni – continua il chirurgo – c’è stato un grande sviluppo sia delle tecniche operatorie che dal punto di vista organizzativo ed è stata una grande esperienza di vita oltre che professionale. Durante questo periodo ho assistito in ginecologia, ortopedia, in medicina ed in tutte le specialità ad una fuga di professionisti giovani che avendo dei contratti a tempo determinato una volta ricevute delle offerte a tempo indeterminato (proposte di contratti a tempo indeterminato o vincita di concorso per posti a tempo indeterminato) andavano via.
Io ho ricevuto diverse proposte di andare via durante questi anni, anche recentemente, – dice il Dr. Landolfo – perché c’è penuria di chirurghi in Italia. Fare il chirurgo costa fatica ed è un lavoro difficile. In Italia nei prossimi 5/7 anni si prevede che il 30% del personale chirurgico vada in pensione, quindi si creerà un grosso buco come è successo a Londra dove vengono professionisti dall’India e dal Pakistan o come è successo in Francia che prendono i nordafricani. Succede anche a San Marino che prendono professionisti italiani.
Perché un professionista deve venire presso l’ospedale di stato della Repubblica di San Marino? si domanda Landolfo. Per motivi economici in passato. Ora non è più così perché il professionista non ha nessun vantaggio economico di venire a San Marino, anche ai fini previdenziali che sono molto più bassi e sono almeno di un terzo rispetto a quelli italiani. Per motivi professionali ma non è un grosso ospedale che può garantire una crescita professionale avendo non moltissimi interventi. L’unica cosa interessante è che è un posto tranquillo e ci si può creare una vita, come è avvenuto per alcuni miei colleghi che si sono sposati con sammarinesi, chiosa Landolfo. Anche io ho comprato casa qui, ed ho fatto una scelta di vita.
Farlo a San Marino è una scelta di vita che ha dei pro e dei contro. Tra i contro ci sono, senza dubbio, le poche operazioni che si fanno qui in Ospedale di Stato. A questo noi chirurghi possiamo ovviare operando fuori sede. Qui – continua il chirurgo – non abbiamo tantissimi casi e abbiamo bisogno di essere costantemente allenati.
Anche il precariato, dice Landolfo, crea dei problemi per avere dei professionisti qui a San Marino. Anche le strutture vicine hanno dei contratti più favorevoli di quelli sammarinesi e che le rendono più attrattive per i giovani professionisti. Io sono stato uno dei pochi fortunati che a San Marino, continua Landolfo, ha avuto un contratto di 10 anni che scadrà nel novembre del 2020. Ma per gli altri non è mai così.
Anche se ultimamente ho avuto una proposta fuori, continua il rinomato medico in forza al nostro ospedale, ne ho subito parlato con il Segretario Mussoni e con la Direzione perché mi sembrava corretto informarli.
E’ interessante capire come è possibile trattenere i professionisti. Questo è il problema più importante che riguarda tutti i settori del nostro ospedale. Ci sono molti professionisti che rimangono precari per sempre; hanno contratti da 1, 3 5 anni e non sanno quale sarà il loro futuro. Questo è un vero problema.
Dalla Chirurgia ci sono stati ben 5 professionisti sammarinesi a tempo indeterminato – osserva Landolfo – che se ne sono andati. Proprio per evitare questa diaspora abbiamo chiesto un programma di stabilizzazione che possa dare più sicurezze a chi lavora con noi. I quali sono fondamentali per tutta la nostra organizzazione.
Questa agitazione nasce dal fatto che esiste una reale problematica. Se non si troverà un rimedio San Marino nei prossimi dieci anni pagherà un duro prezzo, ovvero quello di non avere dei professionisti.
Lei perché è venuto a San Marino?
Sono venuto a San Marino perché io lavoravo all’Ospedale Maggiore di Bologna, operavamo diversi pazienti sammarinesi, al prof. Jovine fu fatta la proposta di venire qui ad operare a San Marino. Si era pensato di ruotare i professionisti dell’equipe del Prof.Jovine. Io sono stato il primo professionista inviato qui e pensavo di fare solo 6 mesi poi mi è stato chiesto di rimanere altri sei mesi eppoi sono rimasto sino ad ora perché mi sono trovato bene. Il mio contratto è fino al 2020 e non ci problemi nel continuare a lavorare qui fino a quella data.
Ma lei potrebbe recedere in qualsiasi momento? C’è una penale da pagare?
Io posso recedere con un mese di preavviso tenendo conto delle esigenze operative. Ma non è mia intenzione andare via. C’è anche scritto nel contratto che un professionista non può andare via causando dei disagi alla struttura. Nel caso in cui uno volesse andare via, e non è la mia situazione, uno dovrebbe chiamare altri professionisti che dovrebbero sostituirlo e non creare disguidi all’Ospedale.
Ma ora la sua volontà qual’è?
Ma mia volontà è di rimanere qui, almeno fino al 2020.
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