San Marino. Dr Manzaroli: “Diventare più moderni”

In Europa e nel mondo si sta giocando una partita cruciale per il futuro e con conseguenze per tutti noi.
Riflettevo in questi giorni sull’epidemia da coronavirus e sulla lettura della sua gestione da parte dei giornali e delle Istituzioni di vari Paesi, in primis gli Stati Uniti.
Se si legge con attenzione anche attraverso questo drammatico e pericolosissimo evento, non si può non scorgere la sfida in corso fra Stati Uniti e Cina per la supremazia.
Il potere americano declinante ed il potere cinese potenzialmente ascendente.
Questo conflitto ed i suoi possibili esiti investirà ogni aspetto delle società: i valori, l’organizzazione sociale e naturalmente la finanza e l’economia.
Sullo sfondo di questo confronto si sta infrangendo uno dei motori portanti degli ultimi decenni: la globalizzazione che ha già iniziato la sua ritirata.
I cambiamenti saranno enormi e potenzialmente devastanti soprattutto per l’Europa che, fragilissimo nano politico, si barcamena a metà fra gli uni e gli altri, non attrezzandosi in proprio per essere partecipe da protagonista di questa sfida fra le due super potenze.
San Marino ovviamente in questi giochi non conta nulla ma proprio per questo non può solo stare a guardare e sperare nella buona sorte.
La nostra micro società ha trovato negli ultimi 30-40 anni un suo spazio vitale nella dimensione semiparassitaria con l’Italia. Un po’ come le bufaghe che vivono sul corpo degli ippopotami, sicuramente infastidendoli ma al contempo liberandoli dagli insetti che prosperano sulla loro pelle.
Il guaio è successo quando la bufaga-San Marino collettivamente e tramite una classe politica largamente corrotta ha creduto di essere più importante e libera dall’ippopotamo-Italia che la nutriva.
Qui è il primo sostanziale punto. Senza l’Italia si muore di fame. Ricostruire un rapporto di reciproco vantaggio, di amicizia e di senso delle proporzioni è vitale ed irrimandabile.
Il nuovo Segretario agli Affari Esteri Beccari ha la dignità, la competenza e la credibilità per richiedere e costruire nuove e proficue relazioni con Roma.
il secondo punto è che in ogni caso la manna dal cielo non scenderà più.
Purtroppo il trentennio che abbiamo alle spalle ha inquinato profondamente tutte le istituzioni che vanno rivisitate per restituirle a maggiore credibilità e funzionalità, e ha inquinato le mentalità determinando in ampi strati della cittadinanza un atteggiamento clientelar-assisstenzial-corruttorio che oggi costituisce il principale ostacolo ad un cambiamento che pure la realtà ci impone.
Ho chiamato più volte questa nostra realtà modello brezneviano variante negozi pieni: troppa ingerenza dello stato, troppa ingerenza dei partiti, troppa burocrazia, troppo conformismo, troppo ecc.
Oggi anche la Russia ha ripudiato il modello brezneviano, ci siamo rimasti solo noi e la Corea del nord che però ha la variante negozi vuoti.
Se guardiamo alla produttività del nostro sistema, c’è da mettersi a piangere e non solo nella Pubblica Amministrazione e negli Enti Autonomi a partire dall’ISS, ma anche nel privato.
Consumiamo molto più di quello che produciamo e fra l’altro non siamo neanche contenti.
Quindi la scommessa della produttività è, a mio modesto avviso, un punto essenziale del cambiamento per attrezzarci ai cambiamenti che avvengono intorno a noi e che ovviamente non chiedono il nostro permesso e rischiano di travolgerci ammesso che non lo abbiano già fatto.
Ci sono molti approcci necessari per migliorare la nostra produttività.
Una leva importantissima è costituita dalla scuola sia sul versante della istruzione che della formazione su cui San Marino ha un certo grado di autonomia e può incidere più rapidamente date le sue piccole dimensioni.
Ne parleremo il prossimo venerdì.
Dario Manzaroli

Repubblica Sm