Non siamo mai stati sicuramente il faro del diritto e delle migliori istituzioni democratiche possibili, ma bene o male abbiamo tenuto botta come piccolo territorio autonomo da 1700 anni ed anche la forma di governo repubblicana nelle varie possibili declinazione dei secoli e degli accidenti – incidenti avvenuti, tutto sommato ha tenuto.
gli scivoloni ci sono stati,ma anche evoluzioni positive.
Da due anni poco più, il Paese è precipitato nelle grinfie di una minoranza-maggioranza – adesso.mg come la chiamo io – che sempre più nel tempo, con atti sempre più spudorati ed inspiegabili se non alla luce di interessi inconfessabili, ha messo in atto atti scellerati a favore di poteri criminali che hanno letteralmente spolpato il Paese.
L’ultima forzatura configura una intromissione diretta del potere esecutivo nella gestione del Tribunale e dei singoli fascicoli, fra l’altro annullando lo status minimo per accedere al ruolo di Magistrato Dirigente (non è più necessario essere Magistrato), ed ampliandone i poteri a dismisura sino a poter interferire con la gestione dei singoli fascicoli e potere archiviare gli stessi. Viene cioè stravolto e travolto l’habeas corpus che garantisce la libertà del cittadino e l’uguaglianza di ognuno davanti alla legge.
Sono inoltre state abolite tutte le incompatibilità che erano previste per il ruolo apicale in magistratura, un “mestiere” molto delicato e che è in grado appunto di privare della libertà i cittadini.
Quando si toccano certi argomenti bisogna andare con i piedi di piombo e prevedere possibili effetti negativi nell’immediato e nel futuro.
Ma una fretta molto sospetto ha infettato lo sgoverno di adesso.mg un golpe da operetta che trasforma San Marino in una farsa della democrazia.
Tanta fretta e tanta evidente devastazione sono più che sospetti e fanno pensare che qualcuno ha grossi scheletri nell’armadio che possono emergere da un momento all’altro e che bisogna bloccare ad ogni costo.
Da oggi questo Paese non è più uno stato di diritto: si è trasformato in una republichetta delle banane.
In questo Paese, dove bande criminali sono in grado di fare il bello ed il cattivo tempo, di determinare scelte kamikaze per il Paese sul sistema finanziario con svendita di titoli, espropri immotivati di banche ecc., è molto difficile pensare di potere continuare a vivere e lavorare.
In questa repubblichetta delle banane d’ora in poi il tribunale verrà diretto da un non magistrato gradito al potere. Questo, a prescindere dalla persona, determinerà in ogni caso un ombra di sospetto e di non trasparenza su ogni atto che verrà compiuto tale e tanta è la forzatura per nominarlo, tale e tanto è il danno sulla credibilità complessiva del sistema.
D’ora innanzi, in un tribunale già percorso da tensioni e conflitti, sarà ancora più difficile pensare che la legge è uguale per tutti e che ognuno ha una sede certa dove rivolgersi per chiedere giustizia o tutelare i propri diritti.
D’ora innanzi sarà ancora più improbabile che qualcuno voglia venire ad investire in un Paese dove chiudono le banche senza motivo (e questo è dimostrato proprio da quel tribunale che si vuole mettere sotto controllo) e dove, in caso di bisogno, per tutelare i propri interessi ci si deve rivolgere ad un tribunale per definizione non indipendente.
Siamo non alla frutta ma alla m. nel ventilatore. Le pezze sempre più grandi che questo governo ha messo in atto pur di non mollare un potere malfermo e straminoritario nel Paese, stanno aprendo le porte alla dissoluzione dello Stato.
Dario Manzaroli su Repubblica Sm
