San Marino. Droga e dipendenza dal gioco: i numeri del Titano sono in aumento

Quando si parla di droga i dati, quelli ufficiali, il più delle volte lasciano il tempo che trovano. Molto di più dicono le parole di una madre o di un padre che mentre raccontano l’inferno che è diventata la loro vita a causa della tossicodipendenza del proprio figlio, sono perfettamente consapevoli che il ponte sul quale sta camminando, quello che in teoria avrebbe dovuto condurlo verso il futuro, è destinato a spezzarsi e che ciò potrebbe accadere in ogni momento. Ci sono pensieri più insopportabili di altri. Già perché – i dati lo confermano – la droga sta mietendo anche a San Marino sempre più vittime fra i giovani e i giovanissimi. E qui ovviamente c’è un mondo sommerso difficile da fotografare da fuori visto e considerato che sono gli stessi familiari a non rendersi conto o a non volersi rendere conto di quel che accade ai propri figli. Le persone chiedono aiuto quando la situazione comincia davvero a sfuggire di mano e influisce pesantemente sulla vita di tutti i giorni con impatti gravi sulla salute, sulle relazioni, sullo studio e sul lavoro. Quando decidono di farlo trovano sulla propria strada un servizio che a San Marino gode di molta considerazione perché è un aiuto concreto a tornare indietro quando si è imboccata una strada che non dà scampo. Quante sono le persone che nel 2019 hanno bussato a quella porta lo abbiamo chiesto al responsabile del servizio dipendenze patologiche Paolo Normanni.

Quante sono le persone in carico al servizio dipendenze patologiche?
“Premesso che si tratta soltanto di persone che arrivano qui volontariamente, abbiamo in carico 77 casi, il riferimento è all’anno 2019, un numero piuttosto importante se si pensa che dal 2018 c’è stato un aumento di 15/20 casi. Parliamo non solo delle dipendenze da sostanze o da alcool ma anche del cosiddetto gambling, la dipendenza dal gioco d’azzardo che qui a San Marino è in forte aumento. Si segnala anche la diminuzione dell’età media delle persone che iniziano a fare uso di sostanze e il fatto che è tornata l’eroina. Si tratta in prevalenza di maschi ma ci sono anche donne”.

Di quali tipi di sostanze parliamo?
“Le sostanze in genere sono l’eroina, la cocaina e i cannabinoidi che rappresentano un problema sottostimato. Abbiamo diversi casi di minori o di appena maggiorenni che fanno uso anche di eroina”.

Come si sviluppa il percorso della guarigione?
“Per ogni persona viene studiato un progetto di cura, per alcuni è previsto l’ingresso in comunità, se le persone vengono seguite territorialmente hanno i colloqui con lo psichiatra nei quali la famiglia viene sempre coinvolta e gli esami 2 volte alla settimana. E’ molto importante la volontà, in genere le persone che chiedono aiuto sono quelle che hanno sperimentato gli effetti della droga per molto tempo, chi è appena entrato nel giro è ancora in luna di miele ed è difficilissimo chieda aiuto a quello stadio”.

Per ‘prevenire’ cosa consiglia ai genitori?
“I familiari devono stare molti attenti alle compagnie e tenere le antenne accese in caso di eventuali cambiamenti nel carattere e nel rendimento scolastico”.
C’è un grande rischio nel lasciare che i propri figli si sentano soli e abbandonati e che frequentino persone che anziché alimentare la loro voglia di crescere e imparare facciano aumentare il loro senso di vuoto. E’ proprio come sosteneva Robin Williams: “La cosa peggiore nella vita è finire con persone che ti fanno sentire solo”.

Olga Mattioli

Repubblica Sm