Il quadro politico è in movimento. AP e UPR fondano Repubblica Futura con ambizioni appena simulate. Nel Ps emerge una contestazione robusta contro lo scellerato patto di legislatura che porta il socialismo al suicidio. La DC, dopo gli arresti dei suoi vecchi padroni è in fibrillazione. Pur di non fare un congresso di rinnovamento, inventa una inutile Conferenza Programmatica. Il PSD è diviso tra governativi ad oltranza e scettici che non vorrebbero morire democristiani. Cittadinanza Attiva è vaga sulla proposta politica riformista e incerta sul da farsi.
Ma c’è una questione di fondo che mette insieme tutti i partiti del Palazzo. Ragionano ancora con le categorie del Novecento: centrodestra, centrosinistra, centro, sinistra, destra. Non si rendono conto di giocare una partita diversa da quella dei cittadini e del Paese. Sono in netto ritardo con l’evoluzione della Comunità sammarinese. Camminano con i vecchi stivali di una politica ideologica e dogmatica che si è estinta. Continuano a dire anziché fare. Difendono il potere e le poltrone senza averne neppure la legittimità. Promettono le cose già promesse più volte e mai realizzate. Programmi elettorali, verifiche programmatiche, conferenze programmatiche, tavoli programmatici, verifiche delle verifiche, si susseguono. Ma il Paese, dove si gioca una partita reale, affonda.
La partita dei cittadini riguarda il lavoro come diritto, la salvaguardia delle pensioni, la garanzia dello stato sociale, la sicurezza della persona e del patrimonio, la libera informazione, il futuro dei giovani, la povertà crescente di non poche famiglie, la gestione delle finanze pubbliche, la moralizzazione della vita pubblica. I cittadini hanno sete di giustizia, di rinnovamento, di cambiamento. Le forze del progresso hanno il dovere di trovare convergenze e di presentare una proposta unitaria per dare un futuro migliore alla Repubblica.
Emilio Della Balda