DUE PESI E CENTINAIA DI MISURE! Il sito del Resto del Carlino, di RiminiToday, di Corriere Romagna e dell’ANSA (e altre centinaia) – che parlano in maniera ricorsiva di San Marino – non sono stati oggetto di interpellanze di Repubblica Futura. Perchè? Cosa c’è sotto? Perché questo silenzio?

Nicola Renzi, leader di Repubblica Futura

Sammarinesi, c’è un elefante nella stanza di cui dobbiamo parlare: la Legge sull’Informazione n. 40/2023.

Una normativa che sembra essere stata concepita non tanto per garantire trasparenza, ma per colpire selettivamente chi osa mettere a nudo le scomode verità di questo Paese, come è GIORNALESM.

È un’arma affilata, rivolta non verso chi viola sistematicamente il buon senso e le regole, ma verso chi ha il coraggio di raccontare la realtà e la verità.

Il caso di GiornaleSM è emblematico. Questo sito di informazioni, che non è una testata giornalistica, è diventato il bersaglio di un’interpellanza – peraltro reiterata in interrogazione adducendo possibili risposte evasive da parte della Segreteria all’Informazione senza però fare vedere la risposta avuta –  di Repubblica Futura, che lo accusa di non rispettare una normativa che non gli si applica. Una forzatura giuridica talmente evidente che fa sorgere una domanda spontanea: perché questa ossessione?

Il paradosso del “ricorsivo”. Secondo l’articolo 12, comma 2 della Legge sull’Informazione, “L’Autorità esercita altresì le funzioni di cui al comma 1 in capo a siti web o blog che veicolano ricorsivamente informazioni sulla Repubblica di San Marino’

Ora, fermiamoci un attimo. Il termine “ricorsivo” sembra essere diventato una sorta di tormentone, un concetto elastico che si può stirare o restringere a piacimento.

Cos’è “ricorsivo”? Parlare di San Marino una volta al mese? Una volta alla settimana? O pubblicare articoli quotidiani? Secondo questa logica, anche siti italiani come ad esermpio Il Resto del Carlino, RiminiToday e Corriere Romagna, (ma anche tantissimi altri) che pubblicano regolarmente articoli su San Marino, rientrerebbero nella definizione.

Eppure, non risulta che Repubblica Futura abbia presentato alcuna interpellanza o interrogazione nei confronti delle centinaia o migliaia di siti che ”ricorsivamente” veicolano informazioni sulla Repubblica di San Marino, come ad esempio ”Il Resto del Carlino, RiminiToday e Corriere Romagna o addirittura l’ANSA. Questi siti sono in regola con la legge Lonfernini? Con la 40/2023? Hanno consegnato i loro bilanci? Hanno fatto l’elenco delle entrate relativi ai finanziamenti? alle pubblicità? 

Perché questo silenzio? Sono forse immuni perché non disturbano gli equilibri di potere? Sono forse graziati perché non osano parlare della Cricca, dei suoi intrecci, e delle connessioni scomode con certi politici sammarinesi?

GiornaleSM è il bersaglio perfetto. Ecco il vero nodo della questione.

GiornaleSM non è stato preso di mira perché parla di San Marino. È stato preso di mira perché parla troppo bene di ciò che molti vorrebbero tenere nascosto.

È l’unico sito di informazioni che ha trattato in modo davvero “ricorsivo” il tema della Cricca.

Ha scavato, ha pubblicato, ha denunciato. E, nel farlo, ha rivelato anche aspetti imbarazzanti che coinvolgono Repubblica Futura e i suoi esponenti.

Non dimentichiamo che alcuni membri di questo partito, che oggi si erge a paladino della trasparenza, avevano rapporti telefonici con persone vicine alla Cricca. Questo non è un sospetto, è una realtà documentata. E allora, perché non fare piena luce su queste connessioni? Perché non mettere i nomi e i cognomi di chi, dalla politica, ha facilitato quel sistema che ha devastato le casse dello Stato?

San Marino. Processo Buriani-Celli. Stralcio escussione Nicola Renzi. L’avv. Cocco chiede dei suoi rapporti con Buriani: ”Vi sentivate al cellulare anche di domenica?”

La risposta è semplice: GiornaleSM è diventato il bersaglio perché ha scoperto troppo.

E quando si scopre troppo, si diventa scomodi. Troppo scomodi ma questo le autorità europee a difesa dei media devono saperlo! E lo sapranno!

Due pesi, due misure. È impossibile non notare l’ipocrisia. Se la legge sull’informazione fosse applicata in modo equo, ogni sito che parla “ricorsivamente” di San Marino dovrebbe essere sottoposto a controllo e sono centinaia se non migliaia. Eppure, le interpellanze si limitano a GiornaleSM. Perché non chiedere chiarimenti ad esempio sul sito de Il Resto del CarlinoRiminiToday o sul sito di Corriere Romagna?

Questo approccio selettivo non solo mina la credibilità di chi lo promuove, ma solleva un interrogativo più profondo: questa legge è stata pensata per difendere la trasparenza o per colpire chi è “troppo libero”? Quando un partito utilizza le norme per attaccare un singolo media, ignorando decine di altri con caratteristiche simili, diventa evidente che siamo di fronte a un’azione mirata e politica, non a una questione di principio.

La verità è che il problema non è GiornaleSM. Il problema è tutto ciò che GiornaleSM ha rivelato. La Cricca, un sistema che ha distrutto la credibilità e l’economia del Paese, non avrebbe potuto operare senza la complicità della politica. E questa Commissione d’Inchiesta, che tanti sembrano temere, ha proprio l’obiettivo di far emergere queste connessioni.

Chi erano i politici che rispondevano al telefono quando la Cricca chiamava?

Chi ha chiuso un occhio o, peggio, entrambi, mentre le casse dello Stato venivano saccheggiate? Questi sono i veri interrogativi. E chi oggi si oppone a questa Commissione d’Inchiesta non fa altro che confermare i sospetti.

Sammarinesi, aprite gli occhi. Questa non è una battaglia per la trasparenza. È una guerra contro chi ha il coraggio di raccontare la verità. E la verità è che le nostre istituzioni sono state infiltrate, che i nostri soldi sono stati rubati, e che i responsabili politici devono essere chiamati a rispondere.

Chiedetevi perché non si parla di altri siti.

Chiedetevi perché Repubblica Futura non ha il coraggio di interrogare chi ha relazioni d’affari o pubblicitarie con media italiani che parlano di San Marino.

E soprattutto, chiedetevi perché c’è tanta fretta di mettere a tacere chi denuncia il sistema.

Questa non è più una questione di legge. È una questione di giustizia. E la giustizia, come la verità, non ha paura di fare nomi e cognomi.

 

Marco Severini – Direttore GiornaleSM