San Marino. E? allarme in Italia sui numeri della malagiustizia. … di Stefano Ercolani, Presidente Asse

Schermata 2016-05-03 alle 18.44.49Non e? positivo ne? rassicurante il quadro che emerge dai dati sulla giustizia pubblicati la settimana scorsa da tutti i quotidiani italiani. Se ne ricava l’immagine di un’Italia sempre dannata, criminale, colpevole.

Ma e? appunto solo un’immagine perche? quei dati raccontano che ogni anno in Italia settemila persone vengono incarcerate o costrette ai domiciliari per poi essere assolte.

Una parte si rivale contro lo Stato che mediamente riconosce l’indennizzo a una vittima su quattro. Ingenti le somme pagate da uno Stato che sbaglia e sbaglia tanto: dal 1992 il Tesoro ha pagato 630 milioni di euro per indennizzare quasi 25mila vittime di ingiusta detenzione, 36 milioni li ha versati nel 2015 e altri 11 nei primi tre mesi del 2016.

Se solo una parte delle vittime della malagiustizia viene risarcita a nessuno lo Stato puo? restituire il tempo trascorso in carcere, “si tratterebbe a dire Quirico reduce da mesi di prigionia in Siria – di libri che non ho letto, viaggi che non ho fatto, articoli che non ho scritto, tempo che non ho trascorso con le persone che amo”.

E poi c’e? la pubblica gogna, l’essere giudicati ingiustamente colpevoli con le ripercussioni che questo comporta a livello personale
e lavorativo. Il ministro per la famiglia Costa in un’intervista apparsa sulla Stampa ha espresso l’auspicio che si smetta  di considerare colpevole una persona solo perche? e? iscritta nel registro degli indagati. “Quello – ha detto – e? l’inizio dell’indagine, non il suo esito. Ma la politica ha una grande responsabilita? perche? ha usato le indagini come una clava per attaccare gli avversari.

I processi dalle aule si sono trasferiti sugli organi di stampa, pubblicizzando fatti irrilevanti e togliendo alle persone una dignita? che poi e? impossibile restituire”. E ha poi aggiunto che i dati sulla malagiustizia impongono una riflessione molto seria, perche? dietro ad ogni numero ci sono una storia personale e familiare. Mogli e mariti che si dividono, lavori che si perdono, aziende che saltano, identita? che entrano in crisi. Sofferenze vere, insomma. Se non si arriva a parlare di barbarie giustizialista si parla pero? di incomprensibile accanimento di Procure che talvolta si intestardiscono in un dinamismo irritante caratterizzato dall’incapacita? di vedere le cose da un punto di vista diverso dal proprio.

“Sono stato assolto in ogni grado con formula piena. Ma ho fatto 83 giorni di  prigione”, e? lo sfogo di Lattanzi ex assessore di Martinsicuro in provincia di Teramo arrestato quattro volte in quattro mesi con l’accusa di tentata concussione e abuso di ufficio. Fuori dall’Italia le cose, almeno a livello di numeri, non sono purtroppo molto differenti. Segno che gli errori sono fisiologici al sistema. Ma mentre all’estero sanno che l’iscrizione nel registro degli indagati non e? sinonimo di colpevolezza, in Italia e? il pretesto per atterrare persone e aziende che poi difficilmente trovano la forza di rialzarsi anche perche?, una volta ‘certificata’ la rispettiva innocenza, a nessuno importa che se ne parli: la sentenza di assoluzione non fa notizia.

Stefano Ercolani, Presidente Asset Banca