Abbiamo le prime giornate di primavera e si sperava in una prossima riapertura delle attività, dei viaggi, dello sport, della cultura. Invece no. Dall’Italia arriva il messaggio che fino a dopo Pasquetta, rimarrà tutto chiuso. Molte località rischiano addirittura di entrare in zona rossa. I numeri dei contagi e delle terapie intensive hanno ricominciato a crescere in maniera incontrollabile, perciò saranno richiesti ulteriori sacrifici. Oltre tutto, in Italia, la campagna vaccinale sta subendo bruschi cambiamenti: un po’ per via degli approvvigionamenti, un po’ per la disorganizzazione di molte ASL.
Invece San Marino ha fatto il primo goal: è riuscito ad avere lo Sputnik. Sul quale, come c’era da aspettarsi, si è scatenata un violenta battaglia consiliare partendo dal fatto che non ha l’autorizzazione EMA. Eppure, basta andare un po’ tra la gente per sentire che il commento è pressoché unanime: Meglio lo Sputnik degli altri vaccini. Sputnik per sempre! Speriamo che ne arrivino presto altre dosi e che si possano vaccinare anche i più giovani.
Un sentimento di soddisfazione e di accoglimento che fa da specchio ai commenti di tutta la stampa nazionale italiana, che plaude all’esempio di San Marino; di medici e scienziati che ora incitano il governo italiano e la UE ad abbattere i muri del pregiudizio e comprino subito il vaccino dalla Russia. Non solo, ma che acquistino il brevetto per produrlo presso qualche Stato europeo. Insomma, alla fine si sono accorti tutti di certe speculazioni, che hanno messo in difficoltà un intero continente. Gli eventi di questi giorni ci hanno fatto anche accorgere che la democrazia europea, che è sempre e comunque motivo di vanto, ha certe farraginosità assolutamente da superare e che non è male talvolta inchiodarsi alla ragionevolezza.
Come ha fatto San Marino, che appena ha visto la mala parata, se n’è andato per la sua strada e ha cominciato le vaccinazioni. In ritardo, continuano a gracchiare certe cornacchie. Ma chissenefrega! L’importante ora è vaccinare quanta più gente possibile, nel più breve tempo possibile. Magari anche rispondendo ad alcuni interrogativi che sicuramente dovranno essere affrontati dagli organismi preposti. E cioè, i cittadini stranieri residenti sul Titano, come verranno considerati? E ancora: se un sammarinese è sposato con un cittadino forense, il coniuge ha diritto al vaccino? Se il cittadino sammarinese è sposato con un forense ma abita fuori, ha diritto a vaccinarsi? I sammarinesi residenti all’estero, possono venire a vaccinarsi nella loro patria di origine? I frontalieri e i lavoratori occasionali, come saranno considerati?
Tutto questo però non deve distoglierci dall’allarme che è stato lanciato anche sul Titano: numeri preoccupanti! Quindi, ancora una volta, l’emergenza sanitaria prende la priorità sull’emergenza economica. Ancora una volta, tutti saremo chiamati alla responsabilità personale, per poi agire, ancora una volta, tutti insieme, per la ripresa. Della quale c’è bisogno tanto quanto del vaccino.
a/f