San Marino e “disastro” della sanità pubblica. Per Rete è tutta colpa della Dc e del Direttore Sociosanitario… Ma credono di essere sul palco di Zelig?

Enrico Lazzari

…La gente se ne è accorta!”, parola di Movimento Rete. La gente, secondo il partito che ha portato il “suo” Roberto Ciavatta a guidare politicamente la sanità dal 2020 alla tarda primavera dello scorso anno, trovandosi -lo deduco dalle dichiarazioni, dai comunicati e dalle conferenze stampa di quei due anni e passa- in perfetta sintonia con il massimo dirigente “operativo” dell’Iss, quel Francesco Bevere nominato il 13 dicembre 2021, con delibera n.37, nel ruolo di Direttore Generale dell’ISS, si sarebbe accorta che il duo Ciavatta-Bevere erano -parafrasando le stesse dichiarazioni del Movimento Civico di Murata- due dirigenti “al posto giusto nel momento giusto”! Lo sfascio della sanità pubblica sammarinese, quindi, sempre secondo Rete, sarebbe responsabilità esclusiva del Pdcs e del Direttore Socio-Sanitario…
Vabbè, già così mi pare una posizione quanto mai eloquente -a mio parere addirittura al limite del “grottesco”- e potrei chiudere questo mio commento…

Leggi qui: Il testo integrale della delibera del Congresso di Stato n.37 del 13 dicembre 2021. 

Ma mi sembrerebbe irrispettoso verso i lettori farlo… Così, entro nel dettaglio e non lesino di chiarire la mia opinione in materia… “Il Congresso di Stato sentiti i riferimenti del Segretario di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale e del Segretario di Stato per gli Affari Interni (…) nomina il Dott. Francesco Bevere quale Direttore Generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale…”. Notate bene, sentiti i riferimenti -va evidenziato- dei Segretari di Stato Roberto Ciavatta ed Elena Tonnini, ambedue di Rete e ambedue rispettivamente alla guida delle Segreterie di Stato indicate in delibera come “referenti” della suddetta nomina. Teniamolo a mente, poi capiremo perchè…

Intanto, ieri, un durissimo attacco all’indirizzo del governo Dc-Rete e del Dg Iss, oltre che della sua azione e delle sue scelte mai apertamente contestate dal Segretario di Stato retino -anzi!- è arrivato da Libera, che senza troppi giri di parole, appioppa alla gestione dell’ISS dell’era “Ciavatta-Bevere” l’aver disposto “spese inutili” che avrebbero avuto un impatto deleterio sulla salute dei cittadini. Una accusa che, pur definendole non indispensabili anzichè inutili, io stesso mi sono spesso trovato a levare verso le scelte fatte sotto la guida del massimo dirigente politico retino della sanità sammarinese e del vertice del Comitato Esecutivo Iss.

La più evidente, ma non la sola -come ricorda anche Libera- è senza dubbio l’istituzione del Nucleo di Valutazione, che di soli compensi costava un centinaio di mila euro ogni anno, di cui sessantamila di solo presidente. Un costo quest’ultimo, oggi che la gestione politica della sanità sammarinese è passata da Rete al Pdcs, cancellato in un due righe di un decreto delegato in cui si affida quel ruolo ad una professionalità già interna all’Iss e praticamente a “costo zero”.

Leggi qui: San Marino e sanità pubblica: anno nuovo e vita nuova! Con “due righe” in un decreto il governo risparmia oltre 100mila euro spesi nell’era “Rete-Ciavatta-Bevere”

Vogliamo per esempio, purtroppo, ricordare: il nucleo di valutazione, l’osservatorio epidemiologico, il robot, le costosissime valutazioni antisismiche, e decine di consulenze, le nomine di direttori rapidamente eclissatisi”, scriveva Libera appena ieri. “Per non parlare -rincarava- di altre proposte che sono state bloccate anche grazie all’attività di denuncia della nostra forza politica essendo chiaramente insostenibili per la nostra realtà, come il comitato tecnico scientifico o l’odontoambulanza. Tutto questo è avvenuto con la gestione Bevere…”. E, sul fronte politico, con la Segreteria di Stato guidata da Ciavatta di Rete, aggiungo io…

Il comunicato stampa integrale: Libera: per debiti e spese inutili ci sta rimettendo la salute dei cittadini.

Ora, visto che le durissime accuse di “spese inutili” mosse dalla sinistra parlamentare trovano almeno una conferma nei fatti -almeno nel caso del Nucleo di Valutazione, come spiegato sopra- appare evidente che quelle spese “non indispensabili -come invece preferisco definirle io- sono un concreto elemento di responsabilità di qualcuno, a prima vista di chi le ha disposte e di chi le ha politicamente, magari implicitamente, avallate. E tornano i soliti due nomi e il solito partito, anzi, scusate, il solito movimento civico: Rete! Perlomeno responsabile al pari del resto della maggioranza, a sua volta incapace, finchè Rete era al governo, di bloccare queste “spese inutili” a causa delle quali -sono parole di Libera- ci stanno “rimettendo la salute i cittadini”.

Oggi, così, dopo le dimissioni di Ciavatta, l’uscita di Rete dal governo, la nomina di Massimo Ugolini (Pdcs) ad interim e di Mariella Mularoni (Pdcs) poi alla Segreteria di Stato alla Sanità, collimate con una chiara ed evidente svolta sia nelle linee di gestione che in una concreta lotta agli “sprechi” -o che dir si voglia razionalizzazione dei costi con il taglio di quelli ritenuti evitabili e non essenziali- il servizio sanitario è ancora a livelli che definire critici è forse sintomo di eccessiva generosità…

Lo riconosce, del resto, anche Rete, in un comunicato diffuso ieri dal titolo “Sanità: le letture superficiali non risolvono i problemi”. “I problemi nella sanità sammarinese esistono e sono assolutamente reali -ammette il Movimento che nominò il “suo” Ciavatta-. Concordiamo anche con diverse analisi, piuttosto ricorrenti, che riguardano una gestione spesso inefficace e inadeguata ad affrontare seriamente le questioni più impellenti”.

Un mea culpa doveroso, ho pensato leggendo queste prime righe del comunicato stampa… Ma mi son ben presto ricreduto. Con un “coraggio” che non credevo neppure i simil-grillini biancazzurri potessero avere, poche righe più sotto, con stupore ho letto: “Una situazione che attraversa in maniera trasversale le varie legislature e che, ora possiamo dirlo a ragion veduta, trova la sua principale causa nel nominare persone sbagliate al posto sbagliato”. Bevere e Ciavatta, quindi, anche secondo Rete erano le “persone sbagliate nel posto sbagliato”? Macché…

Se la sanità versa nell’attuale stato -udite udite!- l’unica colpa di Rete sarebbe quella di “aver dato fiducia a chi non la meritava lasciando che fosse la Dc, nel 2020, ad esprimere la nomina di uno dei ruoli più delicati…”. Così, secondo il “simil-grillin” pensiero, un Segretario di Stato e un Direttore Generale non contavano nulla, ma sarebbero state -parafrasando una frase chiave del comunicato retino- le “persone giuste nel posto giusto”, seppure ogni scelta sarebbe stata -deduco visto che Rete si è ben guardata dall’indicare nomi e ruoli precisi- fatta sulle loro spalle dal Direttore Socio-Sanitario, ruolo che “vale” tanto di meno di quello di Direttore Generale e di Segretario di Stato e che non mi sembra abbia il potere di destinare tre milioni di euro nell’acquisto di un robot  o di disporre un compenso da 60mila euro annui per il presidente del Nucleo di Valutazione?

Tutta colpa della Democrazia Cristiana, quindi… E poco sembra importare, a Rete, che con l’insediamento di Massimo Ugolini ad interim prima e di Mariella Mularoni poi, ambedue indicati da Via delle Scalette, si sia finalmente superato il COT, criticato aspramente dall’utenza ma difeso a “spada tratta” dal Ministro di Rete, e risparmiate centinaia di mila euro in compensi precedentemente destinati a professionisti italiani successivamente alla creazione di organismi a loro volta già sonoramente ridisegnati nell’ottica di un non indifferente risparmio economico.

Ma dove credeva di dover inviare quel comunicato stampa l’addetto stampa -se esiste- di Rete? Agli autori di Zelig? O forse nel Movimento di Murata reputano i sammarinesi così ingenui e smemorati da tentare una simile e “fantasiosa” (secondo me ovviamente) difesa di ufficio? Chissà…

Ma torniamo alle cose serie. E, secondo me, anche il Pdcs ha una grave responsabilità, se non altro relativamente all’ultimo semestre: perchè, dopo aver praticamente bocciato l’intera linea di azione dell’era Bevere-Ciavatta, uno dei due è ancora al suo posto? Manca, forse, il necessario coraggio o, vista l’imminenza delle elezioni la partenza dell’attuale Dg è solo rinviata all’indomani di quell’appuntamento?

Enrico Lazzari