Sarà la volta buona? E’ la domanda degli ex correntisti di Asset Banca che da oltre due anni attendono di riavere indietro i propri soldi. Sì perché a dispetto delle dichiarazioni di maggioranza e governo che hanno sempre sostenuto di aver fatto in modo che nessuno perdesse un euro, i titolari delle obbligazioni subordinate attendono ancora l’approvazione del progetto di legge che dovrebbe definirne il rimborso. Ciò sebbene all’indomani del passaggio di Asset in Carisp venne stabilito per decreto che le obbligazioni subordinate sarebbero state rimborsate integralmente rimandando la definizione delle modalità ad un progetto di legge. Ora c’è da dire che gran parte di quanto scritto nel decreto il governo se lo è rimangiato. Il progetto di legge presentato con grave ritardo non dà piena tutela agli ex correntisti né tiene minimamente conto del fatto che l’istituto al quale essi hanno affidato i propri risparmi avrebbe, sono le ordinanze del giudice Morsiani e le due sentenze del giudice Pasini a confermarlo, restituito i soldi degli investitori alla naturale scadenza dei titoli. Non va dimenticato a dispetto delle ‘armi di distrazione di massa’ abilmente messe in campo da qualcuno che il commissariamento e la liquidazione coatta amministrativa di Asset Banca rientravano in un progetto studiato da fuori e portato avanti anche con la complicità di qualcuno da dentro, in particolar modo di un istituto sammarinese concorrente. Il commissariamento avvenuto in maniera illegittima, come è scritto nella sentenza del giudice Pasini – è costato all’istituto una fuoriuscita di denaro altissima alla quale poi ha dovuto far fronte la collettività essendo Asset confluita nella banca di Stato. Ma perché – viene da chiedersi – il prezzo dello ‘svuotamento’ di uno degli istituti più liquidi e solidi del sistema devono pagarlo gli ex correntisti e non coloro che hanno scatenato la tempesta contro Asset lasciando fuoriuscire tutta la sua liquidità? I tempi sono maturi per dare risposte alla cittadinanza stremata dalla crisi che dalle banche si è trasferita sull’intero sistema con un effetto contagio davvero senza precedenti. Tuttavia c’è evidentemente chi continua a fingere di non vedere e lo fa ‘forte’ del fatto che come ha sostenuto di recente anche il consigliere di Ap Roberto Giorgetti, non esiste ancora una verità giudiziaria. Dito puntato dunque contro il giudice Morsiani per non essere ancora riuscito a portare a conclusione le indagini. E ovviamente nessuno dice che per rallentare quelle stesse indagini è stato fatto di tutto, lo ha ricordato rispondendo a Giorgetti il consigliere di Rete Roberto Ciavatta come il giudice sia stato “ricusato 20mila volte”. Frattanto il progetto di legge già di per sé non tutelante nei confronti degli ex correntisti è approdato ieri in commissione finanze dove oltre agli emendamenti delle forze di opposizione per cercare di migliorarlo è arrivato anche quello della maggioranza che ancora una volta mira a sansebastianizzare gli ex vertici di Asset perché propone di collocare su piani diversi i titolari delle obbligazioni subordinate. E’ ancora il rancore a guidare l’azione della maggioranza che pensando di scavare la fossa a chi ha deciso sia un nemico da combattere l’ha scavata anche a se stessa e quel che è peggio, a un intero Paese.
