San Marino e il futuro della musica: parla la flautista di livello internazionale Monica Moroni (l’intervista di David Oddone)

Monica Moroni, l’Istituto Musicale Sammarinese ha subito trasformazioni nel corso degli anni. Potrebbe dirci quali sono stati i principali cambiamenti che ha osservato durante il suo lungo percorso quale docente?

“Certamente. Uno dei cambiamenti più significativi è stato il passaggio da un approccio puramente tradizionale a uno più moderno e integrato. In passato, l’istituzione si concentrava principalmente sull’insegnamento classico della musica, con un’enfasi particolare sui generi e sugli strumenti tradizionali. In seguito abbiamo attuati un’apertura verso nuove forme di espressione musicale e un ampliamento del repertorio offerto agli studenti. Tale cambiamento è stato fondamentale per adattare l’istituzione alle esigenze e ai gusti musicali contemporanei.”

 

Quali sono le principali sfide che l’istituzione sta affrontando in questo momento?

“Una delle sfide principali che l’Istituto Musicale Sammarinese sta affrontando attualmente riguarda la precarietà dei contratti degli insegnanti. Molti insegnanti non godono di contratti adeguati alle moderne esigenze, il che crea instabilità e insicurezza finanziaria per loro stessi e per l’istituzione nel suo complesso. Un problema aggravato dal fatto che il finanziamento dell’istituzione dipende principalmente dal bilancio dello Stato e dalle tasse di iscrizione degli studenti, il che rende difficile reperire risorse sufficienti per garantire condizioni di lavoro adeguate al personale docente. Inoltre, l’Istituto Musicale Sammarinese potrebbe beneficiare di una maggiore integrazione con altre istituzioni educative e culturali, sia a livello nazionale che internazionale, al fine di ampliare le opportunità per gli studenti e assicurare una migliore sostenibilità finanziaria nel lungo termine”.

 

Questione del riconoscimento dell’Istituto Musicale Sammarinese a livello italiano e della sua possibile integrazione nell’ambito dell’Università. Come queste misure potrebbero influenzare positivamente l’istituzione e la comunità musicale di San Marino?

“Il riconoscimento dell’Istituto Musicale Sammarinese a livello italiano e la sua integrazione nell’ambito dell’Università potrebbe portare numerosi benefici sia per l’istituzione che per la comunità musicale di San Marino. Innanzitutto, il riconoscimento a livello italiano potrebbe garantire una maggiore visibilità e prestigio all’istituzione, aprendo così nuove opportunità di collaborazione con altre istituzioni musicali e accademiche in Italia e all’estero. Questo potrebbe portare a scambi culturali, accademici, esperienze di Erasmus, portando così un  arricchendo sia per gli studenti che per il personale dell’Istituto, contribuendo a migliorare la qualità dell’istruzione musicale offerta e a promuovere la cultura musicale di San Marino a livello internazionale. Inoltre, l’integrazione dell’Istituto nell’ambito dell’Università potrebbe facilitare l’accesso agli studenti a una più ampia gamma di risorse e opportunità educative, preparandoli meglio per una carriera musicale professionale e contribuendo a sviluppare il settore musicale locale in modo sostenibile”.

 

Quali sono le sue aspettative per il futuro dell’Istituto musicale e quali passi ritiene siano necessari per garantire il suo successo?

“Le mie aspettative per il futuro dell’Istituto Musicale Sammarinese sono molto positive, ma ritengo che sia fondamentale passare dalle parole ai fatti per garantire un successo continuativo. Ciò significa che è necessario adottare misure concrete per affrontare le sfide attuali, come – lo ribadisco – il miglioramento dei contratti degli insegnanti, il finanziamento stabile dell’istituzione e l’integrazione nell’ambito dell’Università. Inoltre, è importante coinvolgere attivamente tutti gli attori interessati, inclusi gli insegnanti, gli studenti, i genitori e le autorità, nel processo decisionale e nell’implementazione delle politiche volte a migliorare l’Istituto. Spero che non si faccia solo demagogia per raccogliere voti, ma che già del concreto ci sia”.

 

David Oddone

(La Serenissima)