San Marino e il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, Attiva-Mente: “Settembre decisivo per i diritti delle persone con disabilità”

Dopo la pausa estiva, torna al centro del dibattito il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, oggetto di attenzione da parte di numerose organizzazioni internazionali impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. Il progetto, promosso dal Consiglio d’Europa fin dal 2014, mira a regolamentare il trattamento e il ricovero coatti in psichiatria.

Tuttavia, il Protocollo ha sollevato critiche importanti: secondo gli oppositori, la normativa rischierebbe di violare i diritti umani, consentendo trattamenti involontari e ricoveri forzati, in contrasto con gli obblighi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD). Il timore è che possa consolidare l’istituzionalizzazione e aumentare le pratiche coercitive nei servizi psichiatrici.

Il calendario europeo è ormai definito: la Commissione per gli affari sociali, la salute e lo sviluppo sostenibile del Consiglio d’Europa si pronuncerà il prossimo 4 settembre 2025, seguita dalla votazione in plenaria e dalla decisione finale del Comitato dei Ministri entro fine mese.

Intanto, le principali organizzazioni partner, tra cui European Disability Forum e Mental Health Europe, hanno intensificato le azioni di pressione politica con audizioni pubbliche, comunicati e iniziative di advocacy, mantenendo alta l’attenzione sul dossier.

San Marino, che ha ratificato la Convenzione ONU, è chiamato a prendere una posizione chiara e coerente: come sottolinea Attiva-Mente, associazione che segue la vicenda, “il rispetto dei principi di dignità, libertà e autodeterminazione delle persone con disabilità non è una questione marginale e, soprattutto, non più eludibile”.

Settembre si profila dunque come un mese cruciale per il futuro dei diritti delle persone con disabilità in Europa, e la Repubblica sammarinese potrebbe giocare un ruolo significativo nelle decisioni finali.