Il Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa ha pubblicato il suo quinto rapporto di valutazione su San Marino, fornendo una fotografia dettagliata delle misure adottate dalla Repubblica per prevenire la corruzione e promuovere l’integrità nelle alte funzioni esecutive e nelle forze dell’ordine. Il documento, adottato durante la 98ª sessione plenaria del GRECO a Strasburgo, rappresenta un invito al miglioramento, con 23 raccomandazioni per colmare le lacune e consolidare i progressi compiuti.
Un quadro generale: progressi e criticità. San Marino secondo il GRECO è noto per la sua stabilità e, in generale, per un basso livello di corruzione percepita, però il rapporto evidenzia come l’assenza di una strategia anticorruzione nazionale rappresenti un importante punto debole. Pur avendo introdotto piani specifici per alcuni settori critici – come gli appalti pubblici, i permessi edilizi e il reclutamento di agenti pubblici – manca una visione d’insieme capace di affrontare in modo coordinato i rischi connessi alle alte funzioni esecutive e alle forze dell’ordine.
I membri del Congresso di Stato (Segretari di Stato), i Direttori di Dipartimento e il personale politico sono identificati come figure chiave esposte a rischi di conflitti di interesse, favoritismi e influenze esterne. Il GRECO invita San Marino a sviluppare un piano strategico basato su una valutazione approfondita dei rischi, con misure concrete per garantire trasparenza e responsabilità.
Alte funzioni esecutive: una regolamentazione da rafforzare. Il rapporto si sofferma sulla necessità di migliorare le regole che disciplinano le alte cariche dello Stato. Tra le principali raccomandazioni:
– Codici di condotta aggiornati e armonizzati: Sebbene esistano codici per i membri del Congresso di Stato e per gli agenti pubblici, il GRECO sottolinea l’urgenza di consolidarli, includendo linee guida pratiche, esempi concreti e risorse adeguate per sensibilizzare i soggetti interessati.
– Trasparenza delle nomine: È essenziale regolamentare in modo più chiaro i criteri di nomina e le competenze richieste per il personale politico e i consulenti, rendendo pubblici i loro incarichi, compensi e attività esterne.
– Dichiarazioni patrimoniali: Al momento, l’obbligo di dichiarare beni, interessi e redditi è limitato, e mancano verifiche efficaci. Si raccomanda di estendere tali obblighi a tutte le alte funzioni esecutive, introducendo meccanismi di controllo rigorosi.
Forze dell’ordine: più vigilanza e parità di genere. Un altro capitolo fondamentale riguarda i corpi di polizia – Gendarmeria, Guardia di Rocca e Polizia Civile. Il rapporto evidenzia come non sia stata ancora effettuata un’analisi completa dei rischi di corruzione all’interno delle forze dell’ordine. Tra le proposte del GRECO:
– Organismo autonomo di vigilanza: L’istituzione di un ente indipendente per monitorare le attività delle forze di polizia è considerata essenziale.
– Formazione e sensibilizzazione: Occorre introdurre programmi specifici per educare gli agenti sui principi etici e sulle regole di condotta.
– Maggiore inclusione delle donne: Attualmente sottorappresentate, le donne devono essere coinvolte maggiormente in tutti i livelli delle forze dell’ordine.
Gestione dei conflitti di interesse e doni. La regolamentazione dei conflitti di interesse è un’altra area critica. Il GRECO richiama l’attenzione sull’urgenza di:
– Stabilire regole chiare per prevenire situazioni di incompatibilità e garantire che tutte le attività esterne siano monitorate.
– Rafforzare le norme sui doni e i benefici, introducendo restrizioni chiare e meccanismi di controllo post-impiego.
Una sfida futura: verso una maggiore trasparenza. Il rapporto evidenzia che l’accesso alle informazioni pubbliche è regolamentato da un quadro giuridico dal 2011, ma ci sono ancora lacune da colmare. Manca, ad esempio, una regolamentazione per le consultazioni pubbliche sui progetti di legge e per l’interazione tra alte funzioni esecutive e lobbisti. Per il GRECO, una maggiore trasparenza nelle attività governative, accompagnata da meccanismi di verifica indipendenti, è cruciale per mantenere la fiducia dei cittadini e prevenire comportamenti illeciti.
San Marino dovrà riferire entro il 31 maggio 2026 sui progressi nell’attuazione delle raccomandazioni. Il GRECO valuterà l’efficacia delle misure adottate in una fase successiva. Tra le sfide principali ci saranno:
– Lo sviluppo di una strategia nazionale anticorruzione;
– Il rafforzamento delle regole sulle alte funzioni esecutive e le forze dell’ordine;
– L’armonizzazione dei codici di condotta e la creazione di strumenti di vigilanza più robusti.
Le raccomandazioni del GRECO rappresentano un’opportunità per consolidare i progressi raggiunti e rafforzare la reputazione internazionale del Paese.
Le 23 raccomandazioni del GRECO
– Sviluppare e implementare una strategia nazionale anticorruzione, che includa misure specifiche per le alte funzioni esecutive e le forze dell’ordine.
– Aggiornare e armonizzare i codici di condotta per tutte le alte cariche esecutive, includendo linee guida pratiche.
– Garantire che i codici di condotta siano supportati da un meccanismo di sensibilizzazione e formazione continua.
– Creare una normativa chiara per la regolamentazione delle attività dei lobbisti e delle interazioni con terze parti.
– Migliorare la trasparenza nelle nomine e nelle attività politiche, assicurando criteri pubblici e verificabili.
– Stabilire norme stringenti sui conflitti di interesse e sulle attività incompatibili per i membri delle alte funzioni esecutive.
– Rafforzare il sistema di dichiarazioni patrimoniali, includendo beni, redditi e interessi di tutte le alte funzioni esecutive, con verifiche efficaci.
– Istituire un organismo autonomo per la supervisione delle forze dell’ordine, che garantisca trasparenza e prevenzione della corruzione.
– Condurre una valutazione dei rischi di corruzione nelle forze dell’ordine.
– Rafforzare le norme sui doni e benefici per le alte cariche e i membri delle forze dell’ordine.
– Introdurre misure per prevenire e gestire il post-impiego delle alte cariche esecutive.
– Garantire la trasparenza nell’accesso alle informazioni pubbliche e migliorare la partecipazione della società civile.
– Regolare l’uso delle risorse pubbliche per attività politiche e istituzionali.
– Istituire programmi di formazione specifica per le forze dell’ordine sui principi etici e sulla prevenzione della corruzione.
– Migliorare la rappresentanza femminile nei corpi di polizia e nelle alte funzioni esecutive.
– Introdurre procedure di monitoraggio continuo sull’integrità dei membri delle forze dell’ordine.
– Garantire meccanismi di protezione per i whistleblower, sia all’interno che all’esterno delle istituzioni.
– Stabilire procedure per la gestione dei rischi di favoritismi nelle nomine e nelle promozioni interne.
– Creare un sistema di controllo per le attività esterne e le incompatibilità dei membri delle forze dell’ordine.
– Regolamentare in modo più chiaro le relazioni tra politica e amministrazione.
– Introdurre un sistema centralizzato per monitorare i progressi delle misure anticorruzione.
– Implementare un registro per le interazioni con terze parti e i contatti rilevanti delle alte funzioni esecutive.
– Assicurare che tutte le leggi e i regolamenti anticorruzione siano applicati in modo coerente e accompagnati da meccanismi di verifica indipendenti.
Nel quinto rapporto GRECO su San Marino, non si fa un riferimento diretto o esplicito a processi che ci sono stato contro giornalisti.
C’è solo questo riferimento, ovvero che alcuni giornalisti hanno detto loro di questi processi.
Il rapporto tocca temi correlati, come la trasparenza, la regolamentazione delle interazioni con terze parti e la protezione dei whistleblower, temi che possono indirettamente influenzare la libertà di stampa e le relazioni tra istituzioni e informazione.