Il Consiglio Europeo, cioè i capi di stato o di governo degli stati membri dell’Unione Europea, hanno prodotto il 14 giugno 2011 un rapporto sulle relazioni fra Unione europea, San Marino, Andorra e Monaco consultabile sul sito della Presidenza del Consiglio. Il Consiglio dichiara che San Marino «non ha stabilito alcun dialogo politico» con l’Unione europea e che la «conoscenza base» del paese è ancora incompleta (pp. 4 e 9). In effetti, il Consiglio europeo ha rapporti formali attivi con San Marino solo tramite un gruppo di lavoro della Associazione europea di libero scambio (Efta), la vecchia alternativa istituzionale per gli stati europei che non vogliono aderire all’Unione Europea che ormai coordina solo 4 Stati europei. Esso si consulta informalmente con la parte sammarinese. Non vi è nessun altro canale ufficiale attivo tra i vertici politici dell’Unione e quelli San Marino. Dal rapporto si evince che l’unico interesse finora sollecitato è quello sul mercato interno, appunto con lo strumento anacronistico dell’associazione di libero scambio.
Non vi è traccia alcuna di questioni politiche come la rappresentanza di San Marino nelle istituzioni comuni – a partire dal Parlamento Europeo e dal Consiglio – né di quelle personali e sociali – le libertà dei sammarinesi in Europa. San Marino non ha stabilito alcun dialogo politico con l’Unione Europea. Gli ultimi atti del governo sammarinese, con l’avvallo del Collegio Garante e il sostegno del Consiglio Grande e Generale (abolizione del refeerendum e approvazione dell’ordine del giorno sull’Unione europea), sono indirizzati a conservare questa pericolosa situazione per i cittadini sammarinesi di oggi e di domani o, peggio ancora, a temporeggiare in un vuoto d’iniziativa politica. Da parte sua il Consiglio europeo ha rimandato i «prossimi, possibili, passi di integrazione nel mercato interno» a giugno 2012. Di questo passo, San Marino non avrà mai un ruolo in Europa e non potrà mai difendere attivamente la sua sovranità. Non avrà mai elezioni europee né i suoi ministri saranno parte della vita politica dell’Europa unita. L’integrazione richiesta dai cittadini sammarinesi, cioè la loro maggiore libertà in quanto persone e la possibilità di essere parte attiva in Europa, con maggiori prospettive e opportunità per il presente e il futuro, non esiste. Allo stato attuale, quella che ci potrà essere sarà solo ‘recintata’ e economicistica. Se mai lo sarà e ammesso che sia un bene. Il che è tutto da dimostrare.