San Marino. E’ morto Paolo Musci, colto da malore mentre pedalava a Rimini, l’ex direttore della Centrale del Latte. Aveva 55 anni

«Non riesco a parlare, aiutatemi perché sto male». Ha fermato la sua bicicletta da corsa all’altezza del bagno 108, in viale Regina Margherita a Rivazzurra, di fronte all’ex colonia Enel. Erano circa le 10,30 di ieri mattina quando un 55enne di San Marino, Paolo Musci, sposato con una figlia 25enne, residente a Borgo, già direttore della Centrale del Latte del titano, si è sentito male mentre pedalava sul lungomare. Un malore letale. Hanno cercato di soccorrerlo alcuni commercianti ed esercenti della zona, chiamando il 118. Per primo un immigrato bengalese: «Stava male, credo al cuore, non riusciva quasi a parlare, poveretto», racconta. L’ambulanza coi sanitari – chiamata dal ciclista stesso perché il bengalese non riusciva a spiegare con esattezza dove fosse necessario intervenire – è arrivata nel giro di pochi minuti. Alle 11,53 è giunta sul posto anche una volante della polizia, che ha deviato in parte la circolazione creando una sorta di ‘cordone’ intorno all’uomo; nonostante i tentativi disperati di soccorrere il ciclista, protrattisi per circa mezz’ora e messi in atto anche utilizzando un defibrillatore, l’uomo è morto. Alle 11,30 la dottoressa giunta con il 118 ha decretato la morte di Musci. Un dramma sotto gli occhi di tante persone, passanti e titolari di attività commerciali. A rendere ancora più fosche le tinte della tragedia, il corpo delle sventurato 55enne, pietosamente coperto con un lenzuolo dai sanitari, è rimasto appoggiato sull’asfalto per quasi due ore, prima dell’arrivo sul posto del mezzo preposto al trasporto del cadavere alla camera mortuaria. Che è arrivato intorno a mezzogiorno e un quarto. Un fatto che ha suscitato lo sdegno, la pena, l’amarezza e l’indignazione dei passanti, e delle tante persone che si erano fermate per cercare di aiutare in qualche modo il ciclista. «Vero che ci sono dei tempi tecnici, ma sono choccata – commentava una commerciante mentre il corpo di Musci era sul selciato vicino al suo negozio – ma tutto questo non è degno, nè decoroso per quel poveretto». «Ma è ancora lì sotto quel lenzuolo bianco?», aggiungeva un pensionato di passaggio. «E’ successo verso le 10,30, l’ambulanza è arrivato subito, ma oltre un’ora e mezza sul marciapiede non è accettabile», aggiunge una donna. «Una cosa terrificante, un brutto vedere», aggiunge. «Sono davvero sconvolta – attacca una ragazza – sono passata di lì una prima volta e c’era quell’uomo morto coperto da un telo; ho percorso tutto il lungomare, e quando sono tornata c’era ancora, incredibile». «L’ambulanza ha fatto il suo dovere, ma non si può lasciare una persona morta lì sul marciapiede: è mancanza di dignità, una bruttissima cosa, davvero desolante per un Paese che si definisce civile», racconta commossa una ragazza che, passeggiando sul lungomare, ha assistito, come tanti, alla tragedia. Il Resto del Carlino