L’attuale situazione politica è davvero molto ingarbugliata. Il Governo, forse il peggiore degli ultimi trent’anni, ha trascinato il Paese in una situazione drammatica, sia dal punto di vista economico che politico, dalla quale non sarà facile riprendersi. L’immobilismo la fa da padrone, togliendo ogni speranza e ogni barlume di futuro.
L’opposizione, che avrebbe dovuto spazzare via un Esecutivo inesistente molto tempo addietro, praticamente non esiste, persa fra l’affannosa e spasmodica rincorsa al Governo, che mette uno contro l’altro, e l’inutile auto-referenzialità di taluni che, troppo occupati a guardarsi l’ombelico, sono di fatto splendidamente isolati e, tutto sommato, anche loro inoffensivi.
Nessuno è in grado di avanzare uno straccio di proposta per fare entrare a San Marino qualche risorsa economica, che rimane il vero e preoccupante problema del Paese.
Tutte le forze di Governo e opposizione sono alle prese con le grandi manovre per scomporre le vecchie coalizioni e per posizionarsi rispetto alle nuove. Di conseguenza, non essendoci nulla di certo, tutti i partiti sono divisi almeno in due, ed inevitabilmente favoriscono l’immobilismo in attesa che l’altro faccia la prima mossa.
In questo caos si verificano anche fatti che rasenterebbero il comico se non fossero tragici per gli interessi generali del Paese.
Un esempio. Il più recente. Celli, si dimette da Segretario del PS, perchè vuole dare vita ad un contenitore più grande che non sia lo zerbino della D.C. e del Governo. Poi, nascondendo la mano dietro la schiena, incarica i suoi fidi scudieri, il mite Crescentoni e l’anonimo Spadini, lancia il laboratorio LIB-LAB. Questo “pensatoio” comincia a sfornare una proposta alla settimana, che però non sono nuove, in quanto proposte elaborate dal PS prima che cominciassero le defezioni di Pedini, Casali E., Casali A. Santi E. Troina E. e compagnia bella.
Infine, a conclusione della sceneggiata in perfetto stile napoletano, Celli esce anche Lui dal PS, scrivendo una oceanica lettera aperta ai Socialisti in cui dice tutto e il contrario di tutto, come al solito.
Questo fatto, in tempi normali, avrebbe potuto essere anche qualcosa di nuovo nel panorama politico sammarinese, ma purtroppo per Celli e compagni, a San Marino ci conosciamo tutti!
E allora,come è possibile scambiare per qualcosa di serio una operazioncina di piccolo cabotaggio dalla prospettiva tesa a salvare al massimo due o tre deretani?
Si perché, se non ci sbagliamo stiamo parlando dello stesso Celli che, Segretario del PSRS, tre giorni dopo aver fatto l’unificazione con il Nuovo Partito Socialista e dato vita al PS, nella speranza di accorciare i tempi per andare al Governo, cosa che invece non avvenne, metteva in discussione tutto e trattava con esponenti del PSD la possibilità di un approdo simile a quello sperimentato dalla collega Consigliere, Silvia Cecchetti.
Convinto dai compagni della sua cerchia, per intenderci quelli con cui si scoprirà, grazie ai video “Carrirolo”, che si incontrava in pizzeria per la compra vendita dei voti, rimase nel PS, di cui divenne Segretario nel Congresso che segnò la rinascita a San Marino del Partito Socialista.
Il PS era all’opposizione e Celli fu messo nella condizione di esercitare al meglio il ruolo di Segretario del Partito, ma purtroppo il PS gradualmente, giorno dopo giorno smarrì la strada maestra, che lo avrebbe dovuto imporre come protagonista e punto di riferimento dell’opposizione.
Così,il Partito Socialista divenne meno incisivo e in molti di noi cercammo di scuotere Celli, ma Egli per tutta risposta lanciò “Il patto di Legislatura”, che altro non era che un modo per camuffare ciò che stava facendo fare al suo Partito: lo zerbino della D.C., sempre nella speranza di giungere al tanto sospirato Governo.
Molti di noi criticarono anche negli organismi tale atteggiamento, ma Celli, immortalato nei video “Carrirolo” e graziato dalla Giustizia successivamente, preferì stringere un patto forte con il “vecchio” Andreoli per andare al Congresso Straordinario e far fuori tutta l’opposizione interna.
Il PS però il Governo lo ha visto con il binocolo e ora che tutto sta franando e probabilmente il Governo è giunto a fine corsa e la DC rischia l’opposizione, ecco che Celli ripudia il “Patto di legislatura”, lascia in braghe di tela Andreoli ed esce dal PS, dicendo che non vuole fare lo zerbino della D.C., dopo aver costretto il Partito Socialista, di cui era il Segretario, a farlo fino a l’altro giorno, e questo perchè egli pensa, probabilmente sbagliando anche questa volta, che sia più facile raggiungere l’obiettivo che per Lui è ormai divenuto una ossessione: Il Governo!
Come è possibile dare credibilità a simili operazioni e soprattutto dignità politica a chi mendica in questo modo un posto in qualche Governo futuro?
Intanto il Partito Socialista, che se avesse svolto il proprio ruolo di opposizione, avrebbe oggi un potere politico contrattuale enorme, appare ora devastato, con poca forza, pochi numeri e poca considerazione generale.
Questo risultato, se lo ricordino i Socialisti di San Marino, lo devono soprattutto alle gesta di personaggi che usano ruoli, posti e partiti, per raggiungere semplicemente obiettivi personali che non c’entrano un cavolo coi problemi del paese.
Erik Casali di LiberaMente San Marino