Lo Stato, per la sua esistenza, ha bisogno di incamerare tasse e imposte dai cittadini i quali hanno diritto di ricevere servizi pubblici dallo Stato medesimo. E’ dunque indispensabile che tutti i cittadini paghino in base al reddito che producono e che lo Stato sia gestito con una sana amministrazione e con i principi della giustizia sociale.
In questi ultimi tempi la questione fiscale è diventata calda e fonte di proteste in quanto il governo ha azzerato le imposte alle banche, ha regalato oltre 200 milioni agli evasori e altri 200 milioni alle banche, ha tassato le abitazioni delle famiglie, non ha tassato la rendita speculativa, ha introdotto la SMAC fiscale, ha sperperato il denaro dei cittadini nel clientelismo, ha abbassato le aliquote di imposta ai redditi più alti. Una politica favorevole alla parte più ricca della popolazione, irresponsabile e dannosa per il Paese, che ha indispettito i cittadini e che ha demolito il bilancio statale. I guasti prodotti sono sotto gli occhi di tutti in quanto sono stati messi i lavoratori dipendenti contro i lavoratori autonomi e viceversa ed è stato diviso il Paese.
Penso che questa situazione non sia accettabile, per cui è necessario trovare una via d’uscita che potrebbe essere quella di siglare un Patto Fiscale tra governo e governati in base a criteri di interesse generale, di equità fiscale, di semplificazione, di modernità e di cooperazione. Il governo deve aprire una trattativa per trovare una soluzione all’accertamento dei redditi dei lavoratori autonomi senza intralciarne l’attività. Deve smettere di fare i regali a nuovi operatori creando un concorrenza sleale nei confronti di quelli consolidati da tempo. Deve promuovere le attività economiche in modo programmato con scelte d’avanguardia. Deve fermare il clientelismo, eliminare gli sprechi e dare servizi di alto livello. Deve mettere a disposizione del Paese le infrastrutture necessarie per lo sviluppo.
I cittadini devono adempiere totalmente al dovere di contribuire al sostentamento dello Stato. In particolare, i lavoratori autonomi devono essere aperti ad una equa e condivisa soluzione per l’accertamento dei loro redditi. Il conflitto tra lavoratori provocato dal governo non porta vantaggio ad alcuno. Solo al potere.
Emilio Della Balda