San Marino. E perchè invece non un bel grande gruppo Social-Liberale, forte nei numeri e nel consenso popolare? … di Marco Severini

La proposta di Federico Pedini Amati di iniziare a parlare con la Libera è un’iniziativa interessante nel panorama politico sammarinese. Se questa iniziativa venisse allargata anche ai liberali, sarebbe devastante in termini numerici e politici.

Ormai è chiaro che la DC ha il fiato corto e sta affrontando difficoltà su ogni questione. Addirittura un’ala marginale del Biancofiore sta parlando con Repubblica Futura. Rete, visto quanto ha fatto in questa legislatura, è ormai inconsistente in termini di consenso e cerca di sopravvivere negli ultimi scampoli di questo governo.

In poche parole sembra che abbia fotografato, pur estremizzando, la situazione politica attuale, seppur molto complessa. L’approvazione della Legge Lonfernini liberticida del Grande Fratello, che controlla e minaccia di sanzionare quei cittadini che sono dissenzienti, è la cartina al tornasole che mostra come non riescono più a gestire il malcontento e il malumore imperante nel paese. Una norma aberrante che in Europa non esiste da nessuna parte se non nel paese della libertà.

Diciamocelo! Qui non funziona nulla, e le aspettative che tutti avevamo riposto dopo il governo della cricca, sono naufragate miseramente. Peccato, ma sono ormai oltre 10 anni che abbiamo governi che non fanno nulla o quasi per il paese, quando ci sarebbero moltissime opportunità.

La DC non ha ripagato la fiducia di molti, probabilmente perché si è balcanizzata ed è schiava di molte piccole fazioni che fanno la voce grossa. Evidentemente, il grande capitano Venturini, uomo che ha anche delle qualità organizzative interessanti, ha perso smalto e non riesce più a farsi rispettare come un tempo.

Forse la DC non è più il partito a cui i liberali devono guardare, soprattutto se si allea, o pensa di farlo, con coloro che abbiamo visto cosa hanno fatto e che rifarebbero subito se ne avessero l’occasione. Penso che, viste le lamentele e la disaffezione che molte persone hanno verso il governo, anche tra coloro che hanno sempre votato DC, avremo molte sorprese nelle prossime elezioni, sia lontane che vicine.

L’idea di Federico Pedini Amati, ovvero quella di creare un blocco socialista per poi allargarsi in una coalizione con i liberali, è molto interessante che poi è la stessa di Mancini & co.

Potrebbe essere l’alternativa di molti scontenti che hanno votato alcuni partiti di questo governo. È un’occasione interessante sia per il PDS che per il PS, ma anche per la coalizione che vede farne parte Berti, Mancini, Simoncini, Fabbri e Bronzetti (basta con le diatribe interne, altri se ne approfittano quando c’è bisogno di unità di intenti), a cui si potrebbe unire una grossa componente liberale stanca di questa Democrazia Cristiana o che ha subito, in maniera importante, questo governo come Motus. Sarebbe sicuramente la prima coalizione delle prossime elezioni.

L’idea non è stupida politicamente e forse è matura per essere valutata.

Marco Severini – direttore del GiornaleSM