
Anno nuovo, vita nuova! Una “vita nuova” che, a dire il vero, per l’Iss e la sanità pubblica sammarinese è iniziata nel giugno scorso con le dimissioni dell’allora Segretario di Stato Roberto Ciavatta e dell’intera delegazione di governo di Rete che aprirono la crisi di governo.
Fin da subito, prima con il breve interim di Massimo Ugolini, poi con la nomina di Mariella Mularoni -ambedue indicati dal Pdcs-, apparì evidente un netto cambio di rotta, sia in aspetti organizzativi come ad esempio il fallimentare COT che nella razionalizzazione delle spese, da perseguire attraverso la ridefinizione di organismi creati nella cosiddetta era “Ciavatta-Bevere” e l’ottimizzazione delle risorse presenti, a discapito di costosissimi consulenti esterni.
Così, la “de-ciavattizzazione” della sanità pubblica è oggi una politica che potremmo definire consolidata e nel pieno della sua realizzazione. Un ennesimo importante passo è stato formalizzato lo scorso 29 dicembre, nel decreto delegato n.196, presentato al Congresso di Stato dal Segretario di Stato alla Sanità, Mariella Mularoni (Pdcs) e sottoscritto dal Segretario di Stato alla Famiglia e alla Giustizia, Massimo Ugolini (Pdcs), incentrato sulla “valorizzazione e valutazione dei dirigenti dell’Istituto per la Sicurezza Sociale”.
Un decreto, questo varato dal Governo nella sua ultima seduta del 2023, che nel concreto permette un risparmio di circa 140mila euro da qui al termine contrattualmente previsto del suo mandato… Che non è poco! Infatti, andando a modificare il DD 131 del 15 settembre 2022 in cui si definivano le peculiarità del Nucleo di Valutazione, anche nei suoi componenti e nei relativi compensi. Un risultato economico importante che si concretizza con la modifica dell’art.6 che sancisce inderogabilmente che la presidenza dello stesso organismo di controllo del servizio sanitario pubblico sia assunto dal Direttore della Funzione Pubblica, e che lo stesso Nucleo di Valutazione veda la presenza di altri due membri nominati dal Congresso di Stato e “in possesso di elevata professionalità ed esperienza nell’ambito della valutazione di professionisti sanitari”.
Ciò significa, in soldoni, che decade definitivamente l’oneroso contratto con il dottor Salvatore Calabretta, voluto alla presidenza dello stesso Nucleo di Valutazione ai tempi del duo “Ciavatta-Bevere” e remunerato con un compenso lordo annuo di 60.000 euro, ai quali andavano poi aggiunti un massimo di 12 mila euro, sempre annui, come tetto massimo di rimborso spese, per un totale di costo annuo che poteva arrivare fino a 72mila euro (leggi qui).
Già al momento della creazione del Nucleo di Valutazione, della nomina dei suoi membri e della definizione dei compensi, balzò all’occhio il trattamento riservato al dott.Calabretta, che percepiva per il suo impegno alla presidenza dell’Organismo Indipendente di valutazione (OIV) dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro e Urbino appena 7.000 euro annui, a fronte dei 60.000 più un massimo di 12mila euro come rimborso spese, previsti nel contratto sammarinese stipulato nell’era “Bevere-Ciavatta” (leggi qui).
Era una spesa indispensabile? Alla luce della recente delibera che, di fatto, riduce a zero il costo per le casse pubbliche Iss della presidenza di quell’organismo, si può concludere di no. E, allora, vien da chiedersi, perchè si dispose questa spesa di circa 200.000 euro per il triennio contrattuale, che peraltro determinò contrapposizioni in seno al Comitato Esecutivo dell’ISS? Sarebbe bello se l’attuale Direttore Generale, Francesco Bevere, lo spiegasse…
Ma, soprattutto, sarebbe bellissimo se lo facesse anche l’allora Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, oltre che a tutti i cittadini, agli elettori di Rete, ovvero a quei sammarinesi che restarono incantati dalle “promesse” elettorali anti-casta e anti-sprechi che determinarono il successo del movimento biancazzurro simil-grillino… E’ una politica “anti-sprechi”, ovvero di ottimizzazione delle risorse, spendere quasi 200mila euro in tre anni per un professionista che -come dimostra la delibera del 29 dicembre scorso- si poteva indicare a costo zero per l’ISS? Magari, nella prossima campagna elettorale alle porte, se non Ciavatta, magari Rete lo spiegherà agli elettori…
Dunque, anno nuovo vita nuova per la sanità sammarinese! Anno nuovo politica nuova… Una politica di razionalizzazione dei costi che non potrà prescindere, però, da altri interventi imprescindibili, come -ad esempio- la razionalizzazione dell’utilizzo del robot chirurgico, usato anche per interventi semplici realizzabili, a costi fortemente minori, in sicurezza anche con la chirurgia tradizionale (altro investimento apparentemente “avventato” dell’era “Ciavatta-Bevere”, sia per i costi di acquisto, circa tre milioni di euro, che per quelli dei materiali di consumo e, quindi, di ogni intervento)…
In pratica, riducendo le spese non indispensabili disposte prima del cambio alla Segreteria di Stato alla Sanità, periodo in cui venne anche incaricato il Dg Bevere, si libererebbero risorse importanti utilizzabili, poi, per intervenire e risolvere le emergenze vere e proprie come le lunghe liste di attesa e la carenza di personale medico, magari prima delle nuove elezioni.
Resta, però -almeno a mio parere- un aspetto su cui sarebbe opportuno intervenire, ma sul quale nessuno, in questa nuova “era”, sembra intervenire. Nonostante sia in corso una sorta di “de-ciavattizzazione” e, quindi, di “de-beverizzazione” delle voci di spesa dei bilanci Iss, il Direttore Generale sembra ancorato saldamente al suo ruolo… Ma, può chi ha almeno apparentemente contribuito a creare “problemi”, essere il vertice del Comitato Esecutivo -Bevere per intenderci- che, poi, sembra avere il nuovo compito di risolverli?
Enrico Lazzari