I rappresentanti di Asset Banca sono stati ricevuti dal nuovo Direttore di Banca Centrale al quale hanno fatto presente i proprio dubbi e posto diversi domande che riassumiamo qui di seguito:
1 – Perché ai correntisti viene fatto aprire un mero conto corrente senza riferimento alcuno al fatto che ciò avviene – e con le spese a carico di chi? – in base alla legge ed all’atto di cessione? Se, infatti, in considerazione di quanto sta avvenendo, venisse a cadere (o dal punto di vista del Collegio Garante o dal punto di vista del Tribunale amministrativo) l’impalcatura giuridica che è stata costruita nessuno potrebbe impugnare quanto è stato fatto successivamente dal momento che i clienti sottoscrivono una mera apertura di conto corrente. Oltre che per esigenze di trasparenza occorrerebbe quindi conoscere anche per ragioni pratiche e prettamente giuridiche i termini dell’atto di cessione ed andrebbe esplicitato anche nella contrattualistica la ragione che ha portato all’apertura dei conti in cassa.
2 – Io correntista sono, a rigore di diritto, un mero creditore di Asset in l.c.a.(liquidazione coatta) e oggi di Cassa. Perché per disporre di quel credito debbo necessariamente aprire un conto in Cassa? Sicuramente è più comodo ed immediato dal punto di vista della gestione del passaggio in blocco di attivi e passivi tra i due istituti, ma dove sta scritto? Nella legge no… esiste qualche normativa ulteriore che impone questo passaggio? Se si dov’è? Diversamente io correntista e creditore posso anche pretendere che quel mio credito – che tu Cassa adesso hai in pancia – me lo restituisci con modalità che io ti richiedo…
3 – Nel regolamento di emissione si fa riferimento al fatto che non costituisce sollecitazione all’investimento ma emissione connessa all’art. 3 del D.L. 98/17. Tuttavia nell’atto che viene fatto sottoscrivere ai correntisti si prevedono formule di avvenuta informativa dei rischi e di esplicito consenso alla sottoscrizione dell’obbligazione molto più stringenti. Quegli avvertimenti paiono, pertanto e quindi, posti in chiave liberatoria di responsabilità di Cassa qualora cadesse la norma. Difficilmente, espresso quel consenso da parte del correntista, si potrebbe tornare indietro anche qualora cadesse la norma in quanto dichiarata incostituzionale.
La conversione in obbligazione è prevista per legge! A parere dei rappresentanti dei correntisti – se Cassa vuole soltanto eseguire la legge – basterebbe che Cassa facesse firmare un modulo di avvenuta informativa di, dove e come, il cliente sta mettendo i suoi soldi comunicando che ciò è previsto dalla legge. In questo caso, infatti, se cadesse la legge, cadrebbe anche quanto posto in essere in base solo e soltanto a questa. Se si fa firmare il consenso esplicito alla sottoscrizione dell’obbligazione viene da pensare che qualsiasi cosa succeda te la tieni.
4 – Sulla base di quale regolamentazione sta avvenendo il passaggio? Chi sta monitorando che ciò sta avvenendo? I cittadini ed i clienti non conoscono né l’atto stipulato tra Cassa e Asset in lca né ulteriori norme transitorie emesse da Banca Centrale per “governare” il passaggio. Chi è che sta disciplinando tutto ciò? Perché tutta questa segretezza?
5 – Perché a molti correntisti è stato vietato di disporre dei propri soldi sotto i 50.000 se non sottoscrivevano al contempo l’obbligazione? Anche questo non sta scritto da nessuna parte.
6 – la legge parla di 50.000 per ciascun creditore. Se quindi si ha un conto cointestato a due persone – quindi entrambi creditori – si può disporre liberamente di 100.000 euro? Se invece un stesso soggetto aveva più conti correnti per importi superiori a 50.000 cosa accade? Può disporre solo di 50.000 anche se riferibili a più rapporti accesi. Anche sul punto alla genericità della legge chi deve rispondere con i necessari chiarimenti? Lo fa Cassa o lo fa Banca centrale?
Banca Centrale dal canto suo ha assicurato che la Vigilanza verificherà la correttezza delle procedure, ma invita i correntisti a collaborare, facendo in modo che risparmi e depositi rimangano in territorio per non indebolire ulteriormente il sistema.
Intanto Cassa di Risparmio, con una nota firmata dalla Presidenza, ribadisce il proprio impegno per la tutela di ogni singolo correntista nel rispetto della legalità. “Legalità – sottolinea Fabio Zanotti – che è un dato di virtù che richiede un tempo lento ma inesorabile di adesione e di realizzazione. Confermato il massimo supporto all’operazione di acquisizione in corso. “Certi – scrive – che la ricaduta sarà positiva per il Paese e che segnerà il prossimo comune percorso”. Un traguardo, un compito istituzionale che – termina la nota – Cassa intende realizzare insieme ai correntisti Asset”.