San Marino. Ecco chi e come avrebbe sottratto e diffuso il video “hard” della donna sammarinese. Gli inquirenti hanno già una pista da seguire!  (PARTE1) … di Enrico Lazzari

PChi ha diffuso l’ormai -purtroppo- famoso video “hard” della malaugurata coppia sammarinese? Mentre nei giorni scorsi in tanti, troppi, apparivano depositari di una delle tante fantasiose verità che rimbalzavano da bocca a bocca, all’indomani della formalizzazione della denuncia penale si “intercettano” le prime indiscrezioni che meritano -per la qualità della fonte- una certa attenzione e considerazione.

Così, da queste, parrebbe che il video “hot” che vede protagonista l’avvenente “influencer” sammarinese fosse stato girato -per gioco, nell’intimità di quattro muri, in cui doveva rimanere- un paio di anni fa.

Nei quattro muri, però, non sarebbe rimasto per molto. Infatti, sembra che a ridosso della sua “produzione” la ragazza lo abbia condiviso con una ristrettissima cerchia di amiche. Fu una grave imprudenza. E non solo per il fatto che qualcuna avrebbe poi potuto condividerlo con il fratello, il fidanzato, l’amica del cuore, avviando poi così, magari inconsapevolmente, una diffusione via via sempre più massiccia e irrefrenabile, ma perchè moltiplicando i supporti hardware in cui questo veniva conservato aumentava proporzionalmente il rischio che il video “segreto” potesse venire trafugato. Come poi sembrerebbe essere accaduto.

In ogni caso, fino all’agosto scorso il filmato “hot” è rimasto a conoscenza solo del ristrettissimo gruppo di amiche. Nessuna di queste avrebbe mai tradito o ingenuamente condiviso il prezioso “pegno” di amicizia, neppure in prevedibili momenti di tensione o litigi…

Poi, nei giorni scorsi, il patatrac: le scene esplicite della donna sammarinese e del compagno si sono pian piano diffuse sempre più, sia in Italia che in Repubblica, arrivando ad essere pubblicate anche sul web, in almeno un paio di siti “porno” -forse partendo da alcuni forum di (chiamiamoli) “appassionati” del settore- poco ligi alle regole e alle limitazioni imposte anche agli operatori online.

Ma chi, due anni dopo, ha “strofinato”, vien da chiedersi, la “lampada” in cui era custodito gelosamente questo “documento” esplicito? Toccherà agli inquirenti fare piena luce sull’accaduto. Ma le indagini sembrano già ora indirizzate ad appurare una prima ipotesi emersa: forse il video sarebbe diventato virale dopo essere stato indebitamente sottratto dalla memoria del telefonino di una delle ragazze della ristrettissima cerchia di amiche.

(FINE PARTE1)

Enrico Lazzari