Per controllare il territorio ed impedire i furti il modo e semplice e fattibile:
2 pattuglia della gendarmeria 2 della polizia civile, 2 della guardia di rocca,
6 pattuglie del (CUM) Compagnia uniformata delle milizie
2 pattuglie del (GRA) Guardia di Rocca Compagnia di Artiglieria
2 pattuglie (GCGG) Guardia del Consiglio Grande e Generale
chiusura dei confini con controllo degli stessi verso tutti i veicoli in ingresso ed uscita dopo le ore 22;30 ora non so quanti siano esattamente gli sbocchi d’ingresso in territorio.
e in più ronde di pattugliamento del (CUM) in collaborazione con i cittadini volontari ( previo corso di addestramento di 6 mesi )
le pattuglie al controllo territorio saranno 6 pattuglie, sia di gendarmeria, polizia civile guardia di rocca.
le restanti 10 pattuglie verranno adibite al controllo di frontiera e in caso di necessità al supporto alle pattuglie di controllo territorio.
le ronde del CUM insieme ai cittadini controlleranno le zone più calde del territorio ovvero di quei quartieri vicini al confine italiano.
qualcuno sicuramente avrebbe da ridire che così diventerebbe uno stato militarizzato… gli risponderei che la sicurezza della comunità e primaria su tutto, che tale operazione di controllo sarebbe esclusivamente protratta per un periodo di 12 mesi, in modo da far capire che qui non si scherza, e successivamente vi sarebbe riduzione delle forze in campo, ma non in modo esponenziale, una riduzione solo del 30 % delle forze sopra descritte, promulgherei leggi sulla difesa personale per coloro che debbano difendere la propria famiglia, i loro immobili e le proprie attività, i loro vicini e chiunque si difenda per reale pericolo da furto, rapina, aggressione e tutto ciò che riguarda l’offesa verso un residente o cittadino, esso non sarà perseguito per legge, ma con obbligo di frequentare poligoni di tiro almeno 2 volte a settimana, obbligo di partecipare ogni anno a un corso di maneggio armi e corsi base di prima difesa corpo a copro….
ora pensate che dopo queste semplici azioni si avrebbero ancora problemi di rapina, furti, violenza verso donne e persone bisognose d’aiuto????
credo proprio di no…. se si vuole si può
le telecamere sono solo un deterrente per certe tipologie di reato, i reati di tipo “strumentale”, come furti o rapine: la videosorveglianza si mostra più efficacie nel prevenire i crimini contro la proprietà, in particolare i furti di e su autoveicoli. Al contrario, nei reati di tipo “espressivo”, come le lesioni, le aggressioni o i danneggiamenti, i benefici appaiono più contenuti. poi abbiamo la deterrente spaziale ovvero le telecamere non producono un impatto significativo sulla criminalità in spazi pubblici ampi e caratterizzati da molteplici vie di accesso e di fuga, mentre risultano più utili se dislocate in aree ben delimitate, ove gli ingressi sono circoscritti.
secondo dati riportati da Scotland Yard, nonostante la Polizia abbia a disposizione ben 60.000 telecamere nella sola capitale inglese, solo il 3% dei reati predatori di strada vengono risolti a Londra grazie all’ausilio delle telecamere. Una ricerca francese effettuata a Saint-Etienne, ancora, rileva che non più del 2% dei fatti criminosi che avvengono negli spazi pubblici vengono risolti grazie all’uso delle immagini videoregistrate.
gli effetti economici sono rilevanti nell’utilizzo di videosorveglianza
Un dossier francese raccoglie alcuni dati sui costi economici dei sistemi di videosorveglianza installati in due città: Saint-Etienne e Lyon. A Saint-Etienne, una città di quasi 180.000 abitanti, dal 2001 sono presenti 67 videocamere per un costo annuale di 1,3 milioni di euro considerando il costo dell’impianto, i costi di manutenzione e la retribuzione dei 28 agenti incaricati di controllare le immagini ricevute. Nel 2008 le videocamere hanno permesso di avviare 130 procedimenti giudiziari contro gli autori dei reati videoregistrati, a fronte dei 10.532 reati accertati dalla polizia nazionale. Come accennato in precedenza, questo significa che le videocamere sono stati efficaci nel trattare l’1-2% dei reati avvenuti sul suolo pubblico.
A Lyon, analogamente, a fronte di un costo annuale che si aggira tra i 2,7 e i 3 milioni di euro, i sistemi di videosorveglianza hanno permesso di trattare circa l’1,6% dei fatti criminosi nel 2008. Un costo esorbitante che grava sui cittadini delle città in cambio di risultati molto deboli, come recita il titolo del dossier.
la percezione di sicurezza sulla videosorveglianza e da ritenersi non esaustiva, perché i sistemi di videosorveglianza non sembrano esercitare significativi effetti positivi sulla valutazione personale del rischio di vittimizzazione, anzi non di rado l’introduzione delle telecamere viene interpretata come una riprova della maggiore pericolosità del territorio. Generalmente il miglioramento dei sentimenti di sicurezza si accompagna piuttosto alla eventuale riduzione dei tassi di vittimizzazione nelle aree videosorvegliate (Gill & Spriggs, 2005)
scusa Marco Severini per il papiro che ti ho scritto, ma la sicurezza del territorio e delle persone non e cosa da poco conto, e va trattata con profonda professionalità, analizzando tutte le variabili, sicuramente il sistema da me proposto in concomitanza all’uso di videosorveglianza a benefici, ma non si può considerare la videosorveglianza l’unico sistema di deterrente verso la criminalità…. scusami ancora…
ma tanto vi dovevo
