«Ecco qua le mie analisi: non c’è niente di niente perché personalmente non solo non fumo nemmeno una canna, ma neanche una sigaretta».
Detto e fatto. Marco Podeschi, consigliere dell’Unione per la Repubblica aveva annunciato in Consiglio grande e generale che avrebbe fatto tutti gli esami per vedere se era positivo a qualche droga ed ha tenuto fede alla promessa andando ieri mattina negli ambulatorio per gli accertamenti.
Podeschi, a che ora è andato a fare gli esami?
«Subito, questa mattina (ieri per chi legge) alle 8,30 assieme a un testimone come vuole la prassi».
Cosa ha detto ai medici?
«Che volevo sottopormi a tutti gli accertamenti per vedere se ero positivo a qualche droga. Lo che non è una prassi usuale ma era opportuno farlo».
Quindi, cosa è emerso?
«Nulla chiaramente, perché io non fumo nemmeno».
Perché lo ha fatto?
«Sono fermamente convinto che sull’uso di sostanze stupefacenti non si debba né scherzare né tantomeno avanzare sospetti all’indirizzo dei consiglieri presenti in Aula. Siamo già abbastanza sotto pressione, il Paese vediamo come va, la politica è sempre più screditata: ci manca solo qualcuno che avanzi dubbi sui comportamenti di chi siede in Parlamento».
Si spieghi meglio.
«In Consiglio è passata l’Istanza d’Arengo per la legalizzazione delle sostanze psicotrope per uso terapeutico e William Giardi del Pdcs ha fatto battute e allusioni sull’uso di stupefacenti tra i consiglieri. Ecco, battute di questo tipo non si fanno, non si scherza su una materia così delicata sia da un punto di vista sociale che da quello penale».
La legge sammarinese è molto severa in fatto di droghe.
«Appunto. Qui non è ammesso nemmeno l’uso minimo di sostanze stupefacenti. Non esiste la cosiddetta modica quantità. Ci sono stati consiglieri che, in passato, si sono dimessi per queste ragioni. Non sono cose sulle quali si possa scherzare. Per quanto mi riguarda poi è untema al quale sono sensibile da molto tempo: ho fatto lavori anche con San Patrignano proprio sull’aspetto devastante che può avere l’uso di droghe su persone e società. Se vogliamo affrontare il problema facciamolo in modo serio e responsabile».
E ora dei risultati delle analisi che cosa ne farà?
«Li sto rendendo pubblici e li ho già depositati presso la Segreteria istituzionale».
Immagino avrà pagato di tasca sua gli accertamenti.
«Certamente. Era una mia iniziativa, naturalmente provocatoria, che ho saldato di tasca mia: ho speso 65 euro.” (…) Il Resto del Carlino
