Siamo in un momento storico – non certo da ora – in cui l’antipolitica la fa da padrona. E la colpa è ovviamente in primo luogo degli stessi politici che hanno abdicato al proprio ruolo. Fino a ieri erano i vari partiti o governanti a dettare linea e agenda. Oggi invece sono i “like” a scandire ogni decisione. Insomma guai a prendere provvedimenti impopolari ma giusti, assumendosene la responsabilità. Meglio seguire la massa. Occhio a non confondere tutto questo con la democrazia: piuttosto si chiama populismo. Capita così che un po’ per raccogliere qualche applauso, un altro po’ perché “non si sa mai”, i politici fanno quasi a gara per dire che si vaccineranno solo quando sarà il proprio turno, senza “scavalcare la fila”. Se qualcuno prova anche ad azzardarsi a chiedere di vaccinarsi subito, magari per dare il buon esempio, viene bacchettato con veemenza dal capobastone: “Noi non siamo una casta, non vogliamo privilegi”. Francamente se vogliamo portare tanto in basso il discorso e utilizzare lo stesso metro, i parlamentari potrebbero cominciare a rinunciare al loro lauto stipendio, ai vari benefit e via discorrendo. Altro che vaccino. La questione è di una semplicità disarmante e dovrebbe capirla anche chi fa della demagogia spicciola la propria ragione di esistenza. Che piaccia o no, soprattutto durante le emergenze, leggasi guerre ad esempio, la priorità principale è preservare la catena di comando. Altrimenti si finisce nel caos e nell’anarchia. Va da sé dunque che i primi a dover essere vaccinati dovrebbero proprio essere Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, ministri e parlamentari, questo al di là dell’età anagrafica. Stesso discorso per i vertici delle forze armate e degli uffici considerati strategici. Personalmente ci metterei anche i sindaci. Questa si chiama responsabilità e buon senso. Dire e fare il contrario come accade in Italia, ma non solo, è da stolti. Per fortuna non è accaduto, ma pensate se fossero finiti in terapia intensiva o fossero deceduti coloro che avevano o hanno la responsabilità di prendere decisioni durante la pandemia. Caduta la catena di comando, nessuno avrebbe potuto coordinare le fasi più delicate. E i danni sarebbero stati ancora più gravi. Mi meraviglio che nessuno dica queste cose e non ci arrivi a comprenderle. O peggio le sacrifichi nel nome del becero populismo, che come ho già avuto modo di scrivere evidentemente non sta solo a destra. Aggiungo che vedere centinaia di parlamentari vaccinarsi magari con Astrazeneca, sarebbe la risposta migliore a chi nutre dei dubbi sui vaccini. Mi rivolgo alla “casta”: ripensateci dunque, riprendete in mano il vostro ruolo. Fate politica nell’interesse dei cittadini lasciando da parte il consenso quando la gravità della situazione, come oggi, lo richiede.
David Oddone