San Marino. Ecco perchè il Dg di Rtv se n’è andato dopo un “braccio di ferro” con il Cda ed il piano di risanamento basato solo su massicci licenziamenti … di Enrico Lazzari

L’ex Direttore Generale Rtv San Marino dott. Andrea Vianello

Il mandato” ricevuto “dal Cda la scorsa settimana”, ovvero l’invito a “ripresentare, in pochi giorni, il budget 2024, da meno 1.450.000 euro previsti in continuità a zero”, è stata la “condizione imprescindibile ad oggi, al momento per approvare il bilancio 2023” e “porta ad esercizi teorici e difficilmente praticabili”. Parola di Andrea Vianello, affidate alla sua lettera di dimissioni irrevocabili dalla Direzione generale della Tv di Stato e presentate nei giorni scorsi.

Sarebbe, quindi, la rottura con il Consiglio di Amministrazione della San Marino Rtv spa la causa della decisione presa dal Dg nel momento più delicato e complicato dell’azienda radiotelevisiva sammarinese.

Ammetto -ha spiegato Vianello nella lettera, ottenuta da fonte riservata- che dopo i tanti sforzi fatti per mandare avanti con senso del servizio pubblico una programmazione di qualità e di informazione, ritrovarsi dopo il Cda a dover esplorare una soluzione contraria all’idea di continuità editoriale, che andrà ad incidere massicciamente sul personale (e quindi, di conseguenza, sullo stesso prodotto), non era qualcosa che potessi immaginare all’atto della mia nomina ed anche successivamente”.

Ciò lascia intendere che nei giorni scorsi, all’indomani del rigetto da parte del Cda del bilancio 2023 presentato con un disavanzo di 1,9 milioni di euro e della presentazione del budget 2024 con i conti in continuità con il trend passato, ovvero in deficit, fra Direttore Generale e il Cda guidato da Pietro Giacomini, si sia consumato una sorta di “braccio di ferro” che, viste le dimissioni del Dg, ha visto prevalere la linea “dura” del risanamento immediato, ovvero già nell’esercizio economico 2024. In merito non sembra avere dubbi lo stesso Vianello: “Il Cda ha deliberato che il bilancio 2023 debba essere riapprovato con il piano di riequilibrio dei conti per il 2024, essenzialmente tagliando il costo del lavoro” per una “riduzione attesa di circa 1,5 milioni di euro”, un milione 450 mila per la precisione.

Una soluzione, questa -che si concretizzerebbe con una forte riduzione del personale regolarmente assunto e l’azzeramento di tutte le collaborazioni-, che non ha convinto per nulla il Direttore dimissionario, sia per le ripercussioni negative che questo taglio avrebbe sulla programmazione e sulla qualità della tv -e della radio- nel suo complesso sia perchè la scure si andrebbe ad abbattere sui “colleghi” del Dg. Non mancano, inoltre, sempre in Vianello, perplessità sulla concreta possibilità di riuscire realmente a concretizzare un simile piano: “La soluzione della riduzione del personale -ha scritto l’ormai ex Dg-, opzione indicata dal Cda, deve necessariamente passare al vaglio di tavoli sindacali, con tempi ed esiti non prevedibili, e contrasta nettamente con la volontà di fornire un servizio pubblico rediotelevisivo all’altezza…”.

Giorni contati per parte dei lavoratori, dei giornalisti e per la totalità dei collaboratori della Tv di Stato? Non è scontato, sia per le problematiche tecniche, fondate, illustrate da Vianello che per una sorta di mediazione in corso, portata avanti soprattutto dalla sammarinese Eras che, con il socio italiano Rai, detiene le azioni dell’azienda televisiva di Stato sammarinese. Vedremo…

Quel che appare evidente, comunque, è che la soluzione definitiva -qualunque sia- non sembra destinata a trovare epilogo in tempi brevi per soprattutto due motivi:

– l’imminenza delle elezioni politiche sammarinesi fissate per il 9 giugno prossimo;

– l’assenza di un direttore generale, unita ai tempi “biblici” che solitamente la Rai impiega per indicarlo.

Fino alla fine dell’estate, quindi, tutto resterà come ora e il bilancio 2024 della Tv di Stato si “arricchirà” di un’altra milionata di passivi. Poi, solo poi -al di là dei teatrini che un po’ tutte le forze politiche sammarinesi insceneranno da qui al prossimo 9 giugno- si potrà pensare ad un serio piano di risanamento che -mi permetto di suggerirlo- potrebbe partire dalla dismissione del satellite che permetterebbe un risparmio di circa 700 mila euro annui. Il tutto senza che la Tv sammarinese diventi “invisibile” per tutti quei cittadini che vivono lontano dai confini italiani. Infatti, per sostituire il satellite, visto l’avvento delle smart-tv e l’affermazione della rete in fibra come standard -innovazioni che sembrano essere passate inosservate al Kursaal- il servizio fornito dal costosissimo satellite potrebbe essere sostituito da un’app per smart-tv realizzabile e tecnicamente gestibile con “quattro spicci”!

Enrico Lazzari