Il riferimento, è chiaro, è a quella classe dirigente, a quei partiti, a quei Segretari di Stato, a quel Governo e quei candidati di oggi che, nello scorso decennio, quando la “Cricca-Confuorti” (o, meglio, “Cricca-Guidi”, vedremo sotto perchè) devastava il sistema bancario generando un buco enorme nelle case pubbliche compromettendo, di conseguenza, il benessere dei residenti, dovevano fermare questa occupazione “eversiva” dei posti chiave della gestione statale e, se non l’hanno addirittura -magari inconsapevolmente- “favorita”, è evidente nei fatti che non siano stati in grado, non siano stati capaci di fermarla.
A dire il vero il quadro che emerge -finalmente negli atti e non più solo nelle sensazioni o come esito di ragionamenti logici- è oggi più inquietante di quanto si poteva immaginare solo pochi mesi fa. L’elemento decisivo è emerso solo poche settimane fa ed è l’indagine che sta conducendo il Giudice Inquirente Elisa Beccari. Un procedimento giudiziario (leggi qui) ancora non terminato che, però, indaga, vede nella sua ipotesi di reato, addirittura un giudice del Tribunale quale sodale di una associazione criminale che, guidata da Daniele Guidi (già condannato in secondo grado per la truffa da circa 75 milioni di euro ai danni dei fondi pensione e di Fondiss), ex Direttore Generale di Banca CIS), vede indagate, oltre al già citato Guidi, altri 12 individui di spicco del decennio sammarinese scorso: Marino Grandoni, imprenditore e azionista di Banca Cis oggi liquidata; Wafik Grais, Roberto Moretti e Lorenzo Savorelli, il primo ex Presidente e gli altri due ex Direttori Generali di Bcsm; Francesco Confuorti, finanziere lucano; Mirella Sommella, Filippo Siotto e Raffaele Mazzeo, ex funzionari sempre di Bcsm; Marco Mularoni, Emilio Giannatti e Ugo Granata di Banca CIS… E, soprattutto, ed è questo il nome che se confermato come sodale nelle indagini del Commissario Elisa Beccari darebbe una estremamente inquietante nuova dimensione al “sodalizio criminale” che devastò il sistema bancario, finanziario ed economico di San Marino nel decennio scorso e che è noto ai più come “Cricca”, così come definito nella relazione conclusiva della commissione parlamentare di inchiesta su Banca Cis, con il Commissario della Legge Alberto Buriani (non un giudice qualunque, ma colui che nel decennio scorso fu un “eroe” popolare grazie ad indagini eclatanti e arresti eccellenti che spazzarono via in un battibaleno una intera generazione politica, riportando indirettamente al governo, nel 2014, Alleanza Popolare oggi divenuta Repubblica Futura) oggi indagato per essere a tutti gli effetti un “sodale” di quella associazione a delinquere.
Qualora venisse confermata questa ipotesi di associazione a delinquere, infatti, si renderebbe evidente a tutti che lo stesso sodalizio avrebbe portato a termine -almeno in parte- un vero e proprio piano eversivo antidemocratico e capace di compromettere il Diritto nel Paese, assoggettando l’amministrazione della Giustizia agli interessi non più della Giustizia e della democrazia, ma di un gruppo privato di potere… Il sospetto, a dire il vero, emerse già negli esiti della Commissione d’inchiesta, dove si leggeva di Guidi che, al telefono, dava ordine ad un interlocutore non identificato di effettuare subito un arresto. Dopo pochi giorni scattarono le prime manette eccellenti del “Caso Mazzini”.
Con il Commissario sodale dell’associazione, cambierebbe radicalmente anche le letture delle indagini, aperte o coordinate dallo stesso Giudice, nei confronti di vertici di Bcsm, casualmente coincidenti con l’avvio di ispezioni della Vigilanza Bcsm presso Banca Cis. Avrebbe un peso diverso, quindi, la dichiarazione dell’attuale Presidente di Bcsm, Catia Tomasetti, quando dal banco dei testimoni del “processo Buriani-Celli” ricordava che “Banca Cis ebbe tre ispezioni: una nel 2010 (quando Banca Cis non esisteva, ma c’era Banca Partner, che poi assorbì il Cis dando vita a Banca CIS; ndr) e l’ispezione non venne conclusa perché venne cacciata tutta la vigilanza; nel 2016, anche in quel caso non venne conclusa e venne cacciata la vigilanza, diciamo che nel 2018 facemmo fatica a trovare la vigilanza, perché li dovemmo quasi estrarre a sorte; cioè accettarono un incarico per 6 mesi. Però, ecco, ogni volta che si andava in Banca Cis, succedeva qualche piccolo terremoto”.
Se nel 2010 a determinare il terremoto in Bcsm (cacciata di Caringi e dimissioni “al veleno” di Papi e Bossone) fu il CCR, quindi la politica, nel 2016 a determinare il “terremoto” in Banca Centrale fu una indagine. Indovinate coordinata da chi? Dal Commissario Alberto Buriani… Chi poi, indagò la Tomasetti (unitamente all’On.Gozi) nel 2018, quando la ritrovata intransigenza di Bcsm rappresentava un ostacolo altissimo da superare per portare a termine l’operazione di acquisto di banca Cis da parte del gruppo lussemburghese Stratos) e, per quella indagine, è stato condannato in primo grado per “abuso di autorità”? Il Commissario Alberto Buriani…
Ora, quando -e se!- sarà confermato che quel Commissario era a tutti gli effetti un membro dell’associazione a delinquere capeggiata da Daniele Guidi e con sodali, fra gli altri e oltre al Commissario Buriani, Marino Grandoni e Francesco Confuorti oltre a dirigenti di primissimo piano di Bcsm e vigilanza bancaria, cambierebbe radicalmente la lettura di un po’ tutti gli eventi chiave della storia sammarinese del decennio scorso. Perchè se un gruppo criminale riesce ad assoggettare al suo volere le azioni anche dell’unico Tribunale della Repubblica, non ci si trova più di fronte ad un eventuale atto criminale fine a se stesso, ma ad una vera e propria occupazione eversiva dei poteri chiave della democrazia e dello Stato.
Nell’inchiesta giudiziaria aperta e affidata alla Beccari, non figurano -almeno per ora e per quanto trapelato- né esponenti politici né operatori dell’informazione, il che renderebbe ancor più palese che nello scorso decennio, sul Titano, si è consumato un vero e proprio colpo di stato. Gli indizi, per il coinvolgimento diretto nell’associazione di esponenti del mondo politico e dell’informazione, non mancano, a cominciare da certe “arroccate” linee editoriali e arrivando alle influenze -agli atti del “caso Titoli”- che hanno visto addirittura la “Cricca” influire pesantemente e direttamente nella definizione di dei decreti legge formalmente predisposti da una Segreteria di Stato del governo AdessoSm e, poi, emanati a maggioranza AdessoSm, dal Consiglio Grande e Generale… Vedremo se questi indizi, magari uniti ad altri già in mano al Giudice inquirente Beccari, vedranno allargarsi il numero degli indagati in quell’inchiesta…
Rimarchiamo come siano serie le responsabilità politiche intrinseche nelle azioni o non azioni passate, che si incrociano con gli interessi della “Cricca”, di alcuni dei candidati e di un partito che i sammarinesi potranno votare domenica prossima.
Ricordiamoli, tutti, schematicamente, partendo da una precisa linea politica che, oggi, alla luce dei nuovi elementi giudiziari emersi, appare indicativa e si trasforma nella responsabilità politica di un intero partito: Repubblica Futura.
Una linea politica che si caratterizza in due precise scelte:
– Difesa “ad ogni costo” e in ogni sede del Giudice Buriani e della sua presenza attiva nell’amministrazione della Giustizia
– Contrasto deciso e costante verso la nuova governance di Banca Centrale, guidata dalla Presidente Catia Tomasetti, prima donna in quel delicato e importante ruolo, nominata dopo le dimissioni di Wafik Grais, del Dg Lorenzo Savorelli, sostituito per qualche mese da Roberto Moretti (tutti tre oggi indagati con l’ipotesi di reato di “associazione a delinquere” con a “capo” della medesima Daniele Guidi). Con l’arrivo della Tomasetti, Banca Centrale ha fornito, tramite diversi esposti inoltrati alle Autorità competenti, materiale determinante che ha permesso ala Magistratura di aprire diversi procedimenti giudiziari a carico di esponenti della “Cricca”.
In questa lunga “inchiesta” mirata ad individuare responsabilità politiche che hanno -direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente- finito per “favorire” o non complicare la “scalata” al potere della “Cricca”, riferendoci solo a fatti accertati ed accertabili, ad atti giudiziari o documenti ufficiali -evitando nel limite del possibile opinioni, considerazioni o conclusioni personali- abbiamo individuato una lunga serie di semplici candidati, in diverse liste, le cui azioni -perchè compiute o perchè non compiute- si sono “incrociate” con il “cammino” di quel gruppo oggi indagato per un inquietante reato associativo.
Vediamo, sempre schematicamente, quali candidati sembrano avere una più o meno pesante responsabilità politica, ricordando -è doveroso- che nessuno di questi candidati figura in indagini o procedimenti giudiziari oggi noti e che una eventuale responsabilità politica non significa complicità consapevole, pertanto dolosa, o collusione diretta con reati penali o gruppi criminali.
Anche in questo caso, a primeggiare in questa classifica, è la lista di Repubblica Futura. Ma passiamo ai nomi individuati.
Antonella Mularoni, candidata nella lista di Repubblica Futura, nel 2010, produsse dichiarazioni e azioni che portarono alla “cacciata” di Stefano Caringi della Vigilanza Bcsm e, conseguentemente, alle dimissioni di Papi e Bossone, Direttore generale e Presidente della stessa Banca Centrale. Ciò, casualmente, avvenne poco tempo dopo l’avvio di una ispezione della Vigilanza all’allora Banca Partner, la quale poi acquisì il Crtedito Industriale Sammarinese dando vita a Banca CIS.
Nicola Renzi e Roberto Giorgetti, ambedue candidati di Repubblica Futura, e Giuseppe Morganti, candidato nella lista di Libera-Ps, ebbero un ruolo di primo piano nella negazione al consigliere Elena Tonnini (Rete) della difesa legale di Stato necessaria per la sua difesa in seguito ad una denuncia che AD Financial di Francesco Confuorti le fece in Lussemburgo in seguito a sue dichiarazioni scomode, compromettenti per la “Cricca” fatte in Consiglio Grande e Generale e nel ruolo di Consigliere della Repubblica. Il fatto che un consigliere dovesse pagare di tasca le decine di mila euro necessari alla sua difesa legale rappresentò, non direttamente ma implicitamente, un chiaro messaggio a tutti i consiglieri: attaccare Confuorti può avere un costo molto elevato!
– Puoi Approfondire qui: San Marino. Intrecci” politica-Cricca. Nella mancata tutela di Stato al consigliere Tonnini (Rete) il messaggio: attaccare Confuorti può costare caro! Le responsabilità di Renzi (RF), Morganti (Libera) e Giorgetti (RF)
Roberto Giorgetti, candidato di Repubblica Futura, e Mimma Zavoli, candidata in Libera-Ps, incrociarono la loro azione politica con i cosiddetti “Decreti Confuorti”. La Zavoli, nel suo ruolo di Capitano Reggente, li firmò, mentre Giorgetti, nel corso di un suo intervento parlamentare, li “blindò” e difese dagli attacchi decisi delle opposizioni che miravano a bloccarli.
– Puoi approfondire qui: San Marino. “Intrecci” fra Cricca e politica. “Decreti-Confuorti”: se Mimma Zavoli e Vanessa D’Ambrosio li firmarono, Roberto Giorgetti oggi candidato di REPUBBLICA FUTURA li “blindò” in Consiglio
Silvia Cecchetti, candidata nella lista del PSD, ai tempi in cui era vicepresidente di Banca Centrale, durante la presidenza di Wafiks Grais e la Direzione Generale di Lorenzo Savorelli, viene citata in un messaggio Whatsapp che Filippo Siotto ha inviato a Savorelli successivamente alla liquidazione di Asset Bank. Il messaggio fa dedurre che avrebbe partecipato al tentativo di rafforzare le motivazioni della stessa liquidazione bancaria, vista la preoccupazione che aleggiava sulla loro insufficienza.
Nicola Codicé, candidato nella lista di Domani – Motus Liberi, fu -come si evince dal verbale del Nucleo Polizia Valutaria della Guardia di Finanza allegato agli atti di un filone del procedimento italiano incentrato su-l’acquisto di mascherine cinesi ai tempi del Covid (che coinvolse Guidi)- “rappresentante legale” di una società, L&B Associati srl, “di fatto riconducibile a Lazzari Stefania”, moglie di Daniele Guidi e firmò un bonifico effettuato per pagare l’affitto di un appartamento in Parigi in uso a Guidi.
– Puoi approfondire qui: San Marino. Guardia di Finanza: Nicola Codicé, Motus Liberi, ”rappresentante legale società di fatto riconducibile alla Lazzari”. Firmò il bonifico per l’affitto parigino di Guidi
Ed anche:
Nicola Renzi, candidato di Repubblica Futura, Luca Boschi e Vladimiro Selva, candidati entrambi nella lista Libera-Ps, si batterono con decisione nel Consiglio Giudiziario Plenario contro la sospensione del Commissario Alberto Buriani, fra l’altro oggi condannato in primo grado per abuso di autorità in seguito all’apertura -si deduce ritenuta illegittima dal giudice giudicante- di una indagine contro la Presidente di Bcsm Tomasetti. Indagine che poi l’ex Segretario di Stato del governo AdessoSm Simone Celli -secondo la testimonianza in Tribunale della stessa Presidente- utilizzò come mezzo di pressione per ammorbidire l’intransigenza dio Bcsm nell’operazione di acquisto delle quote di Banca Cis da parte di Stratos.
– Puoi approfondire qui: “Intrecci” politica-Cricca. Da Luca Boschi (Libera), Vladimiro Selva (Libera) e Nicola Renzi (RF) la “strenua” difesa del Giudice Buriani nel Consiglio Plenario che lo sospese
Andrea Zafferani, candidato nella lista di Repubblica Futura, secondo quanto dichiarato in Tribunale, come testimone, dal Presidente di Bcsm, assunse a più riprese posizioni ostili alla governance-Tomasetti di Bcsm, arrivando nel corso di un CCR ad attaccare “così forte” la Tomasetti fino farla “vomitare per lo stress”.
– Puoi approfondire qui: San Marino. “Caso Titoli”. Parla Catia Tomasetti, “liberatrice” di Bcsm dalla “cricca”: Andrea Zafferani (RF) “nel mio primo CCR mi attaccò così forte fino a farmi vomitare per lo stress!”
Miriam Farinelli e Sara Conti, candidate nella lista di Repubblica Futura, contribuirono a produrre un esposto che espose la Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti, a durissimi attacchi politici, arrivando a minacciarne l’autorevolezza…
Puoi approfondire qui: San Marino. Da MIRIAM FARINELLI e SARA CONTI, candidate in REPUBBLICA FUTURA, l’esposto ritenuto “infondato” che espose a duri attacchi politici e minò l’autorevolezza della “nemica n.1” della Cricca
Nicola Renzi, candidato di Repubblica Futura, interpellato in tal senso durante una deposizione come teste in Tribunale non ha confermato, ma non ha neppure smentito, l’autenticità di alcune schermate whatsapp di un dialogo fra lui e Marino Grandoni. In queste chat appare eloquente un messaggio in particolare, scritto da Grandoni: “Ciao Nicola -è il testo (testuale, senza correzioni)- volevo ricordarti e sottolineare che furbescamente il verbale del cda (si presume si riferisca al Condir di Bcsm; ndr) di ieri è stato modificato precisando che la delibera di approvazione e (è; ndr) condizionata a ratifica .. per cui se non ratificate noi siamo cotti .. bisogna che ratifichiate e poi vi incazzate con presidente e membri cda…”.
Puoi approfondire qui: San Marino. Marino Grandoni a Nicola Renzi: “…bisogna che ratifichiate e poi vi incazzate con presidente e membri” del Condir di Bcsm. Screen Whatsapp agli atti del Tribunale che il candidato di RF, sotto giuramento, non ha definito falso.
Enrico Lazzari
Questi gli articoli che il nostro editorialista ha scritto e che riguardano solo alcuni dei candidati nei quali, come scrive, si ‘‘evidenziano responsabilità politiche in scelte che sono finite per favorire la “Cricca”.”.
Però ci sono anche altri candidati che sono stati oggetti di nostri articoli per i motivi più disparati.
E tra questi occorre ricordare Martina Mazza, candidata di DOMANI MOTUS-LIBERI citata da Marino Grandoni nella telefonata famigerata con Nicola, https://giornalesm.com/san-marino-marino-grandoni-nella-telefonata-con-nicola-probabilmente-selva-rf-dice-poi-ce-questa-mazza-dove-lavete-presa-non-lo-so/
Monica Bollini, candidata in LIBERA, il suo numero di telefono compare nella lista della Polizia Giudiziaria di coloro che avevano avuto contatti con il Commissario Buriani https://giornalesm.com/san-marino-la-candidata-di-libera-bollini-monica-nellelenco-della-polizia-giudiziaria-delle-telefonate-messaggi-partiti-arrivati-dal-al-cellulare-del-commissario-alberto-buriani-documenti/
Mario Venturini – che anche se non candidato è una persona di primo piano in Alleanza Popolare prima, e Repubblica Futura poi, ed è presente in maniera importante nell’elenco delle telefonate/messaggi effettuate/ricevute dal Commissario della Legge Buriani. Elenco della Polizia Giudiziaria. https://giornalesm.com/san-marino-lex-presidente-di-rf-mario-venturini-nellelenco-della-polizia-giudiziaria-delle-telefonate-messaggi-partiti-arrivati-dal-al-cellulare-del-commissario-alberto-buriani-documenti/
Poi esistono tanti altri politici che si sono espressi a favore di componenti della cd. Cricca, come ad esempio la Marina Lazzarini, candidata di LIBERA della quale ricordiamo le sue esternazioni a favore di Savorelli e di Grais riprese da GiornaleSM nell’articolo, tra i tanti: San Marino. La pasionaria SSD Marina Lazzarini un anno fa: ”Sono opportune le scuse di chi ha offeso e minacciato i vertici di Banca Centrale, Grais e Savorelli”
L’elenco è probabilmente più lungo e sicuramente dentro i vari partiti ci sono altri candidati che potrebbero avere avuto dei contatti con queste persone. E’ comunque già molto che siano stati evidenziati questi nominativi.
Marco Severini – direttore GiornaleSM