Nemmeno chi ha una fervida immaginazione poteva arrivare a ipotizzare che l’ex segretario Michelotti anziché pensare a rifarsi una verginità come ambientalista, anche una volta fuori dal governo avrebbe continuato a lottare per il taglio degli alberi e la realizzazione dell’ormai famoso ascensore per la nuova sede dell’ufficio del turismo. Eppure incredibilmente così è stato. E a dare man forte a Michelotti è scesa in campo Repubblica Futura che alle dichiarazioni del segretario Canti, il quale ha fatto sapere di aver dato mandato all’ufficio progettazione di studiare una soluzione alternativa per non dover procedere con l’abbattimento degli alberi, ha risposto con una interpellanza e domandando conto allo stesso segretario di quanto questa variazione inciderà in termini di costi. Immediata la risposta del segretario Canti che a Repubblica ha rivelato: “Spenderemo meno”. Ha poi proseguito il Segretario: “E’ normale che una variante comporti una variazione anche economica, il problema è a monte e risiede nel fatto che la salvaguardia dell’esistente avrebbe dovuto essere pianificata fin dall’inizio. Ho così dato mandato all’ufficio progettazione di studiare delle proposte alternative tenuto conto sia dell’impatto paesaggistico sia del costo dell’ascensore che è stato stimato in 125mila euro. E’ vero che ci sarà una variante ma sarà al ribasso. Si spenderà meno”. A proposito di ecomostri, tantissimi cittadini si domandano che fine abbia fatto o farà il cantiere per la rotatoria di Murata. Anche su questo il segretario ha fatto chiarezza: “Sul cantiere per la rotatoria di Murata ci sono stati degli imprevisti che comporteranno una variazione economica e la modifica del progetto. Durante la fase della realizzazione dei tiranti del muro ci sono stati infatti dei rallentamenti, il tempo impiegato è stato tre volte superiore a quello inizialmente ipotizzato perché la roccia si è rivelata più dura di quanto era stato previsto. Per tale ragione ho chiesto al direttore dell’azienda dei lavori pubblici di fare un rilievo da destra a sinistra rispetto alla misura alla quale verrà portata la quota della strada. A quel punto chiederò alla popolazione cosa ne pensa di questo lavoro. Se è d’accordo che si vada avanti o meno”. Ecco allora la distanza tra la maggioranza di ieri, ora opposizione e la maggioranza di oggi. La prima cerca in ogni modo di salvaguardare e difendere gli ecomostri partoriti evidentemente dalla propria testa, la seconda parrebbe lottare per dare una chance al paesaggio e al poco verde rimasto dopo lo scempio di via Paolo III e la morte di altrettanti pini marittimi abbattuti per portare avanti il cantiere della rotatoria di Murata. L’augurio è che questa maggioranza resti coerente con tali principi largamente condivisi dalla cittadinanza. Con l’auspicio che l’opposizione torni in sé e prenda atto una volta e per tutte che per essere credibile deve smettere di difendere i disastri compiuti come ex maggioranza e calarsi nei panni di una vera coscienza critica che è quel che serve al Paese.
