San Marino. Ecomostro in arrivo. In una finanziaria lacrime e sangue potrebbe ‘spuntare’ la nuova rotatoria di Murata che costerà ai sammarinesi più di un milione

In tempi di crisi ci sono interventi incompatibili con l’economia nazionale e che qualora venissero realizzati lo sarebbero in sfregio ai fondamentali della responsabilità.

Ciò non significa che non si debba investire perché non c’è forse tempo migliore per fare interventi di rilancio che facciano da trampolino alla crescita. Abbiamo però sentito annunciare una finanziaria lacrime e sangue dove i grandi assenti saranno proprio gli interventi infrastrutturali.

Questi ultimi erano elencati nella legge di spesa del 2015 e dovevano servire appunto al rilancio del comparto turistico. Per due anni si è invece deciso di spostare 10 milioni in avanti: 5 milioni nel 2019, 5 milioni nel 2020 e altri 10 milioni nel 2021. Ma la vera sorpresa è che con i 5 milioni del 2019 sarebbe stata annunciata l’intenzione di realizzare anche infrastrutture che la legge di spesa del 2015 non prevedeva. Tra queste infrastrutture vi è la nuova rotatoria di Murata che non è una infrastruttura in senso stretto e che come tale semmai andrebbe finanziata con la spesa corrente. Si è parlato a lungo di decrescita felice perché la logica è che se non ci sono i soldi di conseguenza si fanno meno interventi impattanti e si preserva l’ambiente.

Nel caso sammarinese questo non vale e la rotatoria verrà portata avanti lo stesso. Chi ha visto il progetto giura che oltre al costo importante, più di un milione, potrebbe nascere un vero e proprio ecomostro la cui utilità è tutta da dimostrare. Essa non è infatti in cima alla lista delle criticità della rete stradale perché con ogni probabilità potenziando la segnaletica si sarebbero potuti risolvere i problemi. Tornando all’impatto ambientale va sottolineato come la realizzazione di questo progetto comporterà l’abbattimento del filare di piante lungo la sottomontana perché si dovrà alzare la quota della strada (ci ricordiamo il famoso filo sul ciglio della strada lato piante?).

Verrà costruita poi una importante opera di contenimento verso valle per sostenere questo nuovo rilievo stradale. Il bel giardino fra il bivio e il distributore verrà rimosso completamente. L’impatto ambientale sarà enorme come del resto la perdita a livello paesaggistico. La rupe cambierà inevitabilmente aspetto. E’ incredibile che un’opera di questa natura stia per essere portata avanti da quel segretario Michelotti che aveva dato l’idea con il suo modo di fare politica di esser ben consapevole del fatto che, come ammoniva Galasso, il paesaggio non è un astratto figlio della natura, ma un figlio della storia, affidato, quindi, alla responsabilità storica delle generazioni che, ogni volta di nuovo, devono interrogarsi su cosa voglio- no preservare e cosa distruggere.

La RepubblicaSM