San Marino. Elezioni delle giunte, niente a ché vedere con quelle politiche … di Paolo Forcellini

Riceviamo e pubblichiamo

Così, dopo una campagna elettorale che sta trascorrendo fra un’apatia generalizzata dei cittadini, combattuta più sui social che sulle piazze, domenica p.v. siamo chiamati alle urne per eleggere i Capitani e le giunte per i nove Castelli che formano la nostra Repubblica. Elezioni che si svolgeranno dopo l’entrata in vigore della nova legge, di recente varata in CGG con l’approvazione di tutte le forze politiche in campo, nella quale spicca come novità, l’attribuzione di più poteri alle giunte stesse, l’aver quantificato la retribuzione al Capitano, al Segretario e il gettone di presenza per i membri e, forse quella più innovativa, quella di aver esteso il diritto di voto, oltre che ai cittadini sammarinesi, anche agli italiani residenti in Repubblica da almeno dieci anni. Due i Castelli con 3 liste (Città e Serravalle), due con 2 liste (Chiesanuova e Fiorentino), cinque con solo una lista (Borgo, Acquaviva, Domagnano, Faetano, Montegiardino)  Al di là di ciò, bisogna onestamente riconoscere che queste sono elezioni tutte particolari, i cui risultati non potranno dare indicazioni inconfutabili su eventuali cambiamenti della volontà dell’elettorato ad un solo anno da quelle politiche, anche se ci sarà chi, arrampicandosi magari sugli specchi, tenterà di interpretarli e dai quali poter ricavare un giudizio sull’operato del governo, della maggioranza o della minoranza .Impossibile poter  estrapolare qualche indizio dalle liste che si presentano all’esame degli elettori senza colorazioni politiche, quelle uniche che si possono decisamente definire “civiche”. Ma anche sulle altre, che presentano qualche sfumatura cromatica, non sarà possibile fare confronti o interpretarle in quanto ai voti dei cittadini sammarinesi questa volta si sommano quelli degli italiani residenti che, pur votando in questa tornata elettorale per le giunte, non lo hanno fatto per quelle politiche. Per cui nessun paragone fra le due tornate elettorali sarà possibile, anche se sicuramente ci sarà qualche esponente politico fra gli ospiti che durante uno degli immancabili dibattiti televisivi post-elettorali, vorrà di convincere gli ascoltatori del contrario. Per cui vinca il migliore, e chi vince passi dal programma ai fatti. I sammarinesi chiedono solo questo, niente di più.

Paolo Forcellini