Luca Albani è uno dei più giovani candidati all’ingresso in Federcalcio. Del resto il calcio giocato lo ha abbandonato solo qualche anno fa, dopo aver mosso i primi passi nelle giovanili federali prima, aver militato nel San Marino Calcio in Interregionale in seguito ed essere maturato infine nel Murata. Non solo calcio giocato, però. Negli ultimi anni ha ricoperto anche il ruolo di allenatore per brevi periodi (è in possesso del patentino) e, soprattutto, quello di dirigente del club bianconero, con il quale ha maturato esperienza internazionale in Coppa Uefa e Champions League. Non solo, nell’ultimo biennio ha svolto il ruolo di general manager della Nazionale B nella recente e felice esperienza in Coppa delle Regioni.
La decisione di candidarsi per le prossime elezioni federali è stata pensata e ripensata ed è arrivata praticamente all’ultimo momento.
“E’ stata una scelta ponderata -spiega Albani- e mi sono preso tutto il tempo necessario per rifletterci. Non voglio fare il dirigente federale per passatempo, voglio dedicare al ruolo tutto l’impegno e la professionalità che merita e quindi ho voluto dare alla candidatura il giusto peso. Ho consultato la famiglia e alcuni amici, ho dato ordine alle idee ed oggi sono qui, profondamente convinto di poter dare il mio contributo al nostro sistema”.
Ed ecco come intende farlo. “Per prima cosa porterei il parere di uno che conosce il campo-spiega-. Io concordo con Giampaolo Mazza, ed è anche quello che sostiene Gianni Infantino, quando dice di voler riportare il calcio al centro del movimento. E’ da lì che veniamo tutti ed è grazie a quello che succede sul rettangolo verde che esiste tutto ciò che c’è attorno. Credo inoltre che, con due candidati alla Presidenza espressi dalle associazioni arbitri e allenatori, serva un consiglio federale espressione delle società e io arrivo proprio dal cuore di quel mondo lì.”
Ecco, qualora venga eletto, da dove partirebbe a lavorare Albani. “Per prima cosa mi auguro di ricevere la fiducia necessaria per poterlo essere -dice-. Credo si debba partire da un confronto leale con il presidente e il resto del consiglio per una pianificazione strategica precisa e una divisione dei compiti. Se si riesce a lavorare con la serenità e l’affiatamento necessari, nel giro di pochi mesi si può riorganizzare la struttura federale semplificandone la gestione e aumentandone l’efficienza. Ci dovremo impegnare a scrivere i regolamenti e a riformare le procedure rendendo più facile l’operato dei club. Penso, ad esempio, alla complessità delle pratiche per i tesseramenti o alle telefonate che molti dirigenti sono costretti a fare per ottenere risposte che potrebbero essere contenute in un sito internet ben fatto. Molte novità potrebbero arrivare con il nuovo anno calcistico, già da settembre, se consiglio e comitato federale si trovassero d’accordo potrebbe partire un campionato rinnovato nella forma e nell’immagine, magari, ma è un’idea mia, con quattro squadre per girone nei play off e una competizione più entusiasmante più a lungo. Se organizziamo bene la struttura federale in tempi brevi, istituiamo un ufficio-amministrazione che ci aiuti a gestire bene la parte economica e amministrativa e garantiamo l’assistenza necessaria ai club possiamo concentrarci sulla priorità assoluta: il calcio giocato. Dovremo studiare le riforme necessarie a far crescere il livello dei nostri giovani e delle nostre squadre e a lavorare perché le nostre Nazionali anno dopo anno compiano piccoli passi in avanti. Dobbiamo preoccuparci -prosegue Albani- di garantire continuità a ciò che siamo riusciti a costruire negli anni, ma con un nuovo presidente e un consiglio in parte rinnovato ci sarà anche l’innovazione. Crescentini è stato unico, una gestione come la sua non potrà essere replicata, l’innovazione è garantita”.
In conclusione, Albani riassume così le sue proposte. “Tre parole: umiltà, trasparenza e passione – conclude. Se verrò eletto lavorerò sodo senza pensare allo stemma sulla cravatta, chiederò di gestire l’organizzazione e le finanze in maniera trasparente e precisa e metterò sul tavolo tutta la passione che negli anni ho dedicato al meraviglioso mondo del pallone. Potete credermi”. La Tribuna Sammarinese